QUANTO COSTA APRIRE UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO?
La prima domanda che tutti ci poniamo nel momento di intraprendere questa attività è: “Quanto costa aprire un negozio di abbigliamento?”. Sulla base della nostra esperienza, dopo aver aiutato tantissimi imprenditori ad avviare il loro negozio e aver redatto centinaia di business plan in questo settore, possiamo anche già darti un’idea del costo per l’apertura di un negozio di medie dimensioni. |
Ad esempio, per poter “aprire” un negozio di abbigliamento di piccole dimensioni con due vetrine, tra i 50 e gli 80 mq, con una commessa ed un magazzino iniziale di circa 15.000 € richiede una disponibilità finanziaria intorno ai 65.000 €.
Questa somma potrà essere coperta dal capitale sociale iniziale e da un finanziamento bancario della durata di 3/5 anni.
Se la vostra intenzione è quella di chiedere un finanziamento in banca ricordate che non potrete fare a meno di un buon business plan ma non preoccupatevi, grazie al software di Bsness.com lo potrete fare da soli, velocemente e senza commettere errori grazie alla sua semplicità e all'esempio già fatto e precaricato.
Tenete presente che un mutuo di 60.000 € della durata di 5 anni ad un tasso fisso del 4% comporterà il pagamento di una rata mensile di € 1.105, non è molto ma bisognerà essere certi di poterla pagare con gli utili generati dal negozio per evitare di avere problemi con la banca e far lievitare i costi per interessi.
L’obiettivo di questo articolo non è però quello di dirvi quanto ci vuole per aprire un negozio di abbigliamento rispondendo con una cifra in euro ma quello di spiegarvi come calcolarlo e quali sono i costi per aprire un negozio di abbigliamento dividendoli per tipologia e tempistiche di sostenimento.
Questa somma potrà essere coperta dal capitale sociale iniziale e da un finanziamento bancario della durata di 3/5 anni.
Se la vostra intenzione è quella di chiedere un finanziamento in banca ricordate che non potrete fare a meno di un buon business plan ma non preoccupatevi, grazie al software di Bsness.com lo potrete fare da soli, velocemente e senza commettere errori grazie alla sua semplicità e all'esempio già fatto e precaricato.
Tenete presente che un mutuo di 60.000 € della durata di 5 anni ad un tasso fisso del 4% comporterà il pagamento di una rata mensile di € 1.105, non è molto ma bisognerà essere certi di poterla pagare con gli utili generati dal negozio per evitare di avere problemi con la banca e far lievitare i costi per interessi.
L’obiettivo di questo articolo non è però quello di dirvi quanto ci vuole per aprire un negozio di abbigliamento rispondendo con una cifra in euro ma quello di spiegarvi come calcolarlo e quali sono i costi per aprire un negozio di abbigliamento dividendoli per tipologia e tempistiche di sostenimento.
I costi per aprire un negozio di abbigliamento
Per prima cosa dobbiamo classificare i costi per aprire un negozio di abbigliamento per tipologia e cioè:
I costi per investimenti
Si tratta dei costi iniziali per l’apertura del negozio di abbigliamento.
Possono essere investimenti in beni strumentali materiali oppure immobilizzazioni immateriali o costi pluriennali.
Gli investimenti in beni materiali saranno, ad esempio,
- il registratore di cassa;
- uno o più banconi dove sistemare la cassa e anche per la merce in esposizione;
- almeno un personal computer ed i software per la gestione del magazzino;
- gli arredi per il negozio, un paio di sale prova, appendiabiti, specchi, manichini e scaffalature;
- un furgone o un’auto spaziosa, di proprietà della società o dei soci ma che sia disponibile per quando dovrete acquistare della merce dal grossista oppure trasferirla a uno stockista o per ogni altra evenienza.
Poi abbiamo gli investimenti in immobilizzazioni immateriali o oneri pluriennali: si tratta di spese che saranno ammortizzate in più anni perché la loro utilità non è limitata ad un singolo esercizio ma ad un periodo più lungo.
Le immobilizzazioni immateriali potrebbero ad esempio essere i costi sostenuti per la realizzazione o l’acquisto del marchio oppure la licenza del software per la gestione del magazzino.
Gli oneri pluriennali sono simili ma si differenziano dalle immobilizzazioni immateriali per il fatto di non rappresentare un reale valore poi vendibile in un futuro ma semplicemente di spese la cui utilità sarà spalmata in più esercizi.
I costi pluriennali che andremo probabilmente a sostenere per aprire un negozio di abbigliamento sono:
- i costi per mettere a norma gli impianti e per sistemare l’impianto elettrico, di aereazione e di illuminazione del negozio che avremo preso in affitto;
- le spese sostenute dal notaio per la costituzione della società;
- la campagna pubblicitaria iniziale per aumentare la conoscibilità del nome del negozio ed il marchio, così come le spese per la festa di inaugurazione e la progettazione dell’insegna.
I costi per l'acquisto delle merci
Questi sono i classici costi variabili e cioè variano in funzione dei volumi di acquisto e, si spera, di vendita.
Più capi di abbigliamento venderemo, infatti, più ne dovremo comprare per sostituire quelli venduti e aumentare così gli incassi del negozio.
All’inizio potremo solo fare delle previsioni ma l’attività potrà andare o meglio o peggio di quanto sperato, difficilmente andrà esattamente come lo avremo pianificato.
Proprio per questo motivo è molto difficile calcolare inizialmente i costi variabili e per questo è necessario utilizzare un software che ci permetta di aggiustare le previsioni mese per mese e aggiustare i volumi di vendita e di acquisto in funzione del reale andamento dell’attività.
All’inizio dell’attività dovremo comunque comprare un discreto assortimento di modelli, colori e di taglie per ogni capo di abbigliamento che andremo a vendere nel negozio e questo sarà uno dei principali costi per aprire il nostro negozio di abbigliamento
Se i fornitori si fideranno di noi, potremo comunque usufruire di una dilazione di pagamento a 30 o 60 giorni e cercare di vendere più merce possibile prima di doverla pagare in modo da non utilizzare il denaro del capitale sociale o quello del finanziamento che ci avrà concesso la banca.
I costi fissi di gestione
Come dice la parola stessa questi sono i costi che sosterremo indipendentemente dall’andamento del negozio.
Tra tutti i costi per aprire il negozio di abbigliamento, questi sono i più pericolosi perché li sosterremo sempre, comunque vadano le cose, e non potremo mai recuperarli nemmeno in parte.
Quindi bisogna fare molta attenzione ai costi fissi e cercare di ridurli al minimo possibile.
Quali sono i costi fissi per un negozio di abbigliamento?
La lista può essere abbastanza lunga ma elenchiamo quelli principali:
- l’affitto del negozio o, più tecnicamente, il canone di locazione per i locali nei quali svolgeremo l’attività;
- le utenze quali acqua, luce, gas, adsl e telefono;
- le assicurazioni per responsabilità civile verso terzi e l’inail per il titolare e i dipendenti;
- le spese di personale: anche se il negozio dovesse andare male dovremo comunque pagarli!
- I servizi bancari, interessi passivi e commissioni;
- le spese di pulizia se ci affidiamo ad un’impresa che venga periodicamente a pulire il negozio e i servizi;
- il commercialista, il consulente del lavoro ed eventuali consulenze legali;
- il compenso agli amministratori se previsto;
- spese pubblicitarie, gestione social, manutenzione sito web ecc
- e infine i materiali di consumo, abbonamenti a giornali e riviste e oneri vari di gestione.
Aprire un negozio di abbigliamento low cost
Se volete provare ad aprire un negozio di abbigliamento low cost ci sono diverse strategie che potete mettere in atto puntando anziché sugli investimenti tradizionali sulla fantasia e su una serie di accorgimenti per sfruttare delle opportunità e delle occasioni.
Ovviamente se volete aprire il negozio nella precisa posizione di grande passaggio che avete sempre desiderato e vendere la linea trandy di abbigliamento che va per la maggiore e assumere due commesse che lavorino per voi … queste sono tutte cose che dovrete pagare al loro prezzo di mercato.
Se invece il vostro obiettivo è quello di aprire un negozio di abbigliamento low cost riducendo al minimo le spese, se siete abili e avete una buona dose di fantasia e senso degli affari, lo potrete sicuramente fare.
Capita spesso di vedere dei negozi vuoti, magari anche in buone posizioni di passaggio. Potreste approfittarne e proporre al proprietario di aprire un temporary store fino a che non avrà trovato da affittarlo e potreste proporgli in cambio di tenerlo “vivo” in modo da renderlo più attraente e magari fare anche qualche lavoro di sistemazione e imbiancatura.
La merce la esporrete in stand mobili, cassette di legno e tutta una serie di arredi economici ma stilosi e soprattutto mobili e facilmente trasportabili in una nuova eventuale sede.
Per quanto riguarda la merce da vendere, se siete un minimo del settore ed avete occhio, potrete proporre ad una serie di piccoli artigiani di esporre la loro merce in conto vendita in modo che, se la venderete, avrete anche il vostro guadagno, altrimenti la restituirete al produttore.
Ci sono tantissimi produttori artigianali di abbigliamento e, con l’aiuto della rete, potrete scovarli e scegliere quelli in linea con il vostro stile e la vostra idea di negozio.
E così ecco che avrete aperto il vostro negozio di abbigliamento low cost senza spendere nulla e, se vi occuperete voi della vendita, senza nemmeno spese per il personale.
Quanto costa aprire un piccolo negozio di abbigliamento?
Se aprite un negozio molto specializzato e di nicchia, non avrete bisogno di grandi superfici e di grande visibilità perché saranno i clienti a cercarvi per trovare quel capo di abbigliamento che solo voi avete.
Per calcolare quanto costa aprire un piccolo negozio di abbigliamento, bisogna tener conto dei risparmi che potrete ottenere in termini di:
- canone di locazione;
- spese di personale;
- costo della merce da acquistare inizialmente;
- utenze.
Ovviamente dovrà trattarsi di un piccolo negozio di abbigliamento in una zona non troppo costosa e gestito direttamente dl titolare per evitare costi di personale.
Terminato di scrivere il 01/06/2020
AUTORE:
Dott. Stefano Ventura Dottore commercialista e consulente aziendale. Esperto in budgeting e controllo di gestione. Fondatore del progetto Bsness.com in Italia e Spagna |