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Business plan esempio

AZIENDA AGRICOLA

Questo è un esempio di business plan già fatto per un’azienda agricola realizzato con il software specifico per le imprese agricole di Bsness.com

Il programma include:

  • il modulo del budget economico e finanziario;
  • 2 scenari alternativi per fare ogni tipo di simulazione sulla base di 9 variabili;
  • il documento interattivo di business plan già fatto e che si aggiorna automaticamente al variare dei dati numerici del budget.

Altra caratteristica che lo rende unico è il fatto di includere un articolato esempio già interamente realizzato e precaricato sul  software.

Potrete lavorarci sopra direttamente e modificarlo per adeguarlo rapidamente al vostro progetto.

Il software e il modello precaricato sono ottimizzati per la richiesta di agevolazioni e finanziamenti conformi alle nuove linee guida EBA 2021

 

 

L’idea di poter lavorare sul vostro esempio per l’azienda agricola è unica e geniale. Tutto risulta molto più semplice e rapido anche per chi, come me, non sa nulla di business plan. Inoltre era esattamente quello che voleva la banca.

Fernando Veronesi Bari 19/02/2023

Realizzalo anche tu in modo semplice e rapido con il software business plan Azienda agricola.

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BUSINESS PLAN AZIENDA AGRICOLA PDF

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1. La descrizione del progetto di azienda agricola bio

 

In questo documento andiamo ad illustrare tutti gli aspetti del nostro progetto per l’apertura di una azienda agricola biologica con incluso anche un piccolo servizio di ospitalità e ristorazione.

Abbiamo cercato di approfondire ogni aspetto dell’impresa agricola ma cercheremo di evidenziare:

 

  • gli aspetti più importanti e rilevanti per la valutazione del progetto;
  • i dati economici finanziari più significativi in modo da rendere la lettura del presente documento fluida e interessante.

La nostra produzione biologica e i servizi ricettivi e di ristorazione

 

Il progetto che intendiamo realizzare, prevede l’acquisto di 15 ettari di terreno con casale annesso nelle nostre colline.

Ci occuperemo della produzione e vendita di farro, zucche, carciofi, orticole e frutta, tutti coltivati con pratiche biologiche e naturali.

Come attività accessoria, abbiamo previsto la locazione di quattro piccoli appartamenti che verranno ricavati all’interno del casale e anche l’attività di ristorazione con 20 coperti sia per il pranzo che per la cena.

L’attività di ristorazione sarà rivolta principalmente agli ospiti ma sarà aperta anche ad avventori esterni.

Riportiamo di seguito la tabella dei nostri prodotti/servizi principali ed i relativi prezzi medi di vendita previsti per l’anno in corso ed i successivi quattro.

prezzi di vendita azienda agricola campi aperti

 

• Individuiamo i clienti dell’azienda agricola

 

La nostra clientela è costituita principalmente dagli operatori del mercato ortofrutticolo e da alcuni negozi del nostro comune e, in via residuale, anche da privati che potranno venire ad acquistare direttamente i nostri prodotti.

Provvederemo noi direttamente, col nostro furgone, a rifornire la nostra clientela con i prodotti freschi appena raccolti.

Quanto all’attività ricettiva e di ristorazione, i clienti saranno soprattutto da turisti italiani ed esteri di fascia media.

Negli ultimi anni stanno popolando sempre più intensamente le nostre colline grazie soprattutto al potenziamento dei collegamenti aerei.

 

• Perchè i clienti decideranno di acquistare i nostri prodotti e servizi

 

La principale motivazione all’acquisto, sia per la parte produttiva che per quella di ristorazione e ricettiva, è la qualità dei nostri prodotti coltivati rigorosamente con pratiche biologiche.

Il nostro ristorante utilizzerà, quanto ai prodotti vegetali, esclusivamente quelli prodotti internamente. Tale peculiarità sarà ovviamente comunicata, tramite il nostro sito internet, i portali di intermediazione ed anche le agenzie turistiche.

 

• L’organizzazione dell’impresa agricola:

 

L’organizzazione è formata da:

  • due soci, che si occupano sia dell’attività agricola che di quella ricettiva e di ristorazione;
  • una dipendente a tempo pieno, che si occupa delle pulizie, del servizio ai tavoli e anche della cucina come aiuto cuoca;
  • un lavoratore agricolo a tempo pieno.

Nel periodo da giugno a settembre verrà assunto un cuoco che si occuperà sia del pranzo che della cena.

A partire dal terzo esercizio sarà assunto un secondo lavoratore agricolo.

 

• Esperienze e formazione dei soci e del personale

 

Il socio: laureato alla facoltà di agraria e con esperienza decennale in attività agricole;

La socia: laureata alla scuola alberghiera, con tre anni di esperienza in attività agricole. Sarà la responsabile dell’attività ricettiva e di ristorazione.

Il cuoco: verrà assunto nei periodi di alta stagione e si tratterà di una figura con esperienza e specializzato in cucina vegetariana e bio.

L’addetta alle pulizie con mansioni ulteriori di cameriera e aiuto cuoca

I lavoratori agricoli sono agricoltori esperti e già individuati, si occuperanno di tutte le fasi della coltivazione, raccolta e controllo della produzione

 

 

 

Il fabbisogno finanziario per la realizzazione del progetto

 

Le risorse finanziarie a disposizione saranno i 60.000 € del capitale sociale ed un mutuo ipotecario ventennale di 750.000 € garantito anche da altri immobili dei titolari.

 

 

 

flussi di cassa in uscita azienda agricola campi aperti
utile di esercizio impresa agricola campi aperti

La nostra produzione biologica e i servizi ricettivi e di ristorazione

 

Ci aspettiamo un utile annuo, a partire dal terzo esercizio, compreso tra i 50 ed i 100.000 €.

La società potrà provvedere al rientro, in una situazione di buon equilibrio finanziario, del mutuo ipotecario.

 

 

 

 

 

 

 

 

Analisi swot dell’azienda agricola

 

Riportiamo a lato l’analisi swot che abbiamo realizzato per questo esempio di business plan azienda agricola.

La competenza e la motivazione della compagine sociale, oltre alla varietà e qualità delle attività e delle produzioni, sono i veri puti di forza dell’impresa.

I tempi lunghi per ottenere le prime produzioni e la mancanza di una presenza on-line, sono invece i punti di maggior debolezza di natura interna.

Le opportunità che potranno arrivare dall’esterno sono invece rappresentate dagli eventualii accordi con altre aziende produttrici e distributrici.

Le principali minacce sono invece rappresentate dal cambio climatico, da possibili normative che rendano più difficile e costoso l’ottenimento della certificazione BIO e dalla concorrenza.

Analisi swot dell'azienda agricola

Capitolo 2 – Il target di mercato dell’azienda agricola

Il mercato, vista la moltitudine e varietà degli operatori sul nostro territorio, non risentirà particolarmente dell’entrata di una piccola realtà come la nostra.

Dagli studi e ricerche effettuate il settore dell’agricoltura biologica è in costante ed incessante crescita e così anche quello degli agriturismi, soprattutto nella nostra zona.

Abbiamo già contatti con molti operatori del mercato ortofrutticolo che si trova a meno di 5 km dalla nostra azienda agricola e che distribuiranno i nostri prodotti così come con alcuni negozianti di frutta e verdura del nostro comune.

Per quanto riguarda la piccola attività ricettiva e di ristorazione, vista la qualità ed economicità dell’offerta, contiamo di ottenere buoni risultati tramite canali come Airbnb e Booking.

 

2.1 Segmentazione del mercato di riferimento della società

 

La clientela dei prodotti agricoli bio è formata da commercianti che operano presso i mercati ortofrutticoli della zona o in negozi di ortofrutta di tipo tradizionale e anche da negozi di prodotti tipici.

Inoltre venderemo direttamente al cliente finale presso la nostra sede.

I nostri clienti sono soprattutto turisti italiani e stranieri provenienti da tutto il mondo.

Essi appartengono alle più svariate fasce sociali, in particolare quelle medio alte, legati da un obiettivo comune: la ricerca del benessere, della tranquillità e della qualità.

 

2.2 L’evoluzione del mercato BIO in Italia

 

evoluzione mercato prodotti agricoli bio in italia

 

Il mercato del biologico in Italia ha raggiunto nel 2018 un valore complessivo di 4.089 mln € registrando una crescita del 5,3% rispetto al 2017 e del 171% negli ultimi 10 anni.

A fare la differenza è la grande distribuzione che pesa per il 47% rispetto al totale.

A seguire i negozi specializzati nel biologico che rappresentano il 21% del mercato segnando però un calo del 2% rispetto all’anno precedente.

Le vendite di prodotti bio in bar e ristoranti rappresentano il 15% del mercato totale mentre gli altri canali, come ad esempio farmacie, parafarmacie e piccoli negozi, occupano il restante 17% del mercato del bio.

La spesa per i prodotti alimentari biologici ha raggiunto una quota del 3% sul valore complessivo dell’agroalimentare.

Nei primi sei mesi del 2019 si registra un’ulteriore crescita dell’1,5% e a fine anno si prevede che il bio possa arrivare a rappresentare il 4% della spesa alimentare totale.

 

Le abiturdini dei consumatori

 

Il cambiamento delle abitudini dei consumatori italiani è trainato principalmente dalla grande distribuzione in quanto rende accessibili i prodotti bio a prezzi competitivi e ne diffonde la conoscenza.

In altre parole, in un decennio sono più che triplicati i volumi di prodotti bio che gli italiani mettono nel carrello dei supermercati degli ipermercati grazie alla convenienza per i consumatori rispetto al rapporto qualità-prezzo.

Guardando il mercato dal punto di vista del consumatore, è stato rilevato che i consumatori che hanno acquistato prodotti biologici almeno una volta nell’ultimo anno, sono cresciuti dal 53% del 2012 all’86% del 2018.

Anche da una indagine di Coldiretti risulta che quasi due italiani su tre acquistano prodotti alimentari biologici regolarmente o occasionalmente con una tendenza del dato alla crescita.

 

Le esportazioni bio

 

L’Italia è molto attiva anche in tema di esportazioni bio raggiungendo a giugno 2019 un valore di 2.266 mln €.

La crescita rilevata rispetto al 2017 è del 10% mentre quella degli ultimi 10 anni arriva addirittura al 597%.

Il principale sbocco per i prodotti bio made in Italy è rappresentato dall’Europa, in particolar modo Francia e Germania.

Altri mercati europei rilevanti sono la Scandinavia, la Spagna, Paesi est europei e il Belgio.

Tra gli extra-europei emergono invece Stati Uniti, Giappone e Cina.

A oggi l’Italia è prima in Europa per le esportazioni di prodotti bio e al 2° posto nel mondo a livello di superfici coltivate (1,9 milioni di ettari).

 

2.3 La concorrenza di aziende agricole e vitivinicole

I nostri diretti concorrenti, cioè le altre aziende agricole bio e aziende vitivinicole della zona, in un raggio di circa 30 km, sono circa quindici e, dalla nostra analisi, godono tutte di ottima salute.

Le aziende agricole della zona che offrono anche il servizio ricettivo e di ristorazione sono solamente 6 ed hanno tutte buoni risultati sia per quanto riguarda la ristorazione che le locazioni.

Quelli che sembrano soffrire maggiormente lo devono soprattutto ad una posizione non particolarmente fortunata per l’esposizione e la natura dei terreni.

Vogliamo invece evidenziare come la nostra localizzazione sia stata scelta attentamente per la qualità del terreno ma anche per la bellezza dei paesaggi.

 

business plan azienda agricola campi aperti

Capitolo 3 – I prodotti dell’azienda agricola e i servizi ricettivi e di ristorazione

 

 

3.1 La descrizione tecnica delle nostre colture e dei servizi accessori

 


Tutti i nostri prodotti derivano da pratiche biologiche certificate.

Nello specifico ci occuperemo della produzione di farro, cece, zucche, carciofi, orticole e frutti vari.

Tutti i prodotti utilizzati per l’attività di ristorazione saranno prodotti internamente.

L’attività ricettiva sarà esercitata nei quattro appartamenti arredati in stile tipico locale con arredi prodotti da artigiani locali.

Ogni appartamento avrà un piccolo angolo cottura, quattro posti letto e un bagno completo.

 

3.2 Le tempistiche per la realizzazione del nostro progetto

 

L’acquisto del terreno e del casale sarà concluso già a gennaio del primo esercizio e la ristrutturazione e completamento del casale e del ristorante saranno terminati entro la fine di aprile.

L’attività agricola preparatoria inizierà già dai primi mesi dell’anno ma avremo i primi raccolti di Farro, cece, zucca, carciofi e frutta solo nel terzo esercizio mentre, invece, già dal secondo avremo la produzione e vendita di orticole varie.

Nel corso del secondo esercizio produrremo orticole solo per l’utilizzo nel nostro ristorante.

 

3.3 Servizi accessori a quelli già descritti

 

L’attività agricola, come detto, sarà affiancata anche da un piccolo servizio di ospitalità e ristorazione.

 

 

 

4. IL PIANO DI MARKETING PER L’AZIENDA AGRICOLA

la funzione principale di questo piano di marketing è quella di creare il volume d’affari preventivato e utilizzare i canali di vendita più efficaci riducendo al minimo i costi.

Attueremo una strategia di marketing mix, che consiste nella combinazione di azioni da seguire separatamente, in modo da poter creare o sviluppare la domanda per la nostra azienda agricola e per i servizi accessori.

Cercheremo di esercitare quattro tipi di azioni per vendere con successo i nostri prodotti e i nostri servizi:

  • Servizio, del quale abbiamo già detto nel punto precedente;
  • Prezzo;
  • Distribuzione;
  • Promozione.
Il mercato dei prodotti agricoli bio italiano

4.1 La scelta dei prezzi di vendita dei prodotti bio e degli altri servizi

 

I nostri prezzi sono stati calcolati sia sulla base dei costi di produzione che di quelli di mercato.

Soprattutto per quanto riguarda i servizi ricettivi e di ristorazione, vogliamo tenere molto alto il livello qualitativo sia del servizio che dei prodotti e materiali utilizzati.

Per questo motivo i prezzi si situeranno in una fascia medio alta.

Di seguito i prezzi medi dei nostri prodotti e servizi principali.

 

4.2 Le attività promozionali per la vendita di prodotti e servizi

 

Per la vendita dei prodotti agricoli punteremo principalmente sul contatto diretto con operatori del mercato ortofrutticolo, consorzi agrari, grossisti e piccoli negozi locali.

Ci rivolgeremo anche direttamente al consumatore finale presso la nostra azienda agricola.

L’attività ricettiva e di ristorazione sarà promossa prima di tutto attraverso l’immagine che daremo al potenziale cliente che ci vedrà su internet o nelle brochure delle agenzie.

Per l’attività di ristorazione sarà svolta una ricerca attenta dell’arredamento, delle luci e dei paesaggi.

Promuoveremo la nostra attività attraverso la presenza, gratuita e a pagamento, sui principali siti internet che si occupano del settore.

Ci occuperemo anche della realizzazione del sito web che promuoveremo anche attraverso il pay per click di google adwords.

 

4.3 Politiche e tecniche di vendita della produzione bio e dei servizi offerti

 

I nostri prodotti agricoli saranno venduti sia attraverso intermediari commerciali che direttamente presso la nostra azienda agricola.

Quanto all’attività ricettiva e al ristorante sarà possibile prenotare sia direttamente che tramite vari portali di settore sui quali abbiamo assicurato la nostra presenza.

Anche per l’attività ricettiva potremo ricevere prenotazioni direttamente tramite il nostro sito web o tramite i portali turistici come Homelidays, Mediavacanze, Booking, Airbnb ecc ecc

:Capitolo 5 – L’organizzazione dell’impresa agricola e le singole mansioni

5.1 L’organizzazione della produzione

 

La produzione agricola, l’attività ricettiva e quella di ristorazione sono svolte internamente.

La preparazione dei cibi è fatta internamente in tutte le sue fasi e con prodotti dell’azienda. Saranno invece esternalizzate le funzioni amministrative, legali ed il servizio di lavanderia.

L’attività agricola non prevede ricavi nel primo anno: inizierà infatti nella PRIMAVERA- ESTATE del primo esercizio con il mantenimento in coltura del terreno agricolo con una trinciatura sull’intera superficie.

Proseguirà nell’AUTUNNO – INVERNO con la seconda trinciatura su tutto il terreno e l’impianto delle produzioni fra cui:

  • semina di trifoglio pratense su ettari 4,5;
  • piantagione di circa 0,5 ettari di carciofo pari a circa 4000 piante;
  • l’impianto di circa 100 piante da frutto;
  • la piantagione di circa 0,1 ettari di mora pari a circa 400 piante;
  • impianto di oliveto di ettari 0,5 pari a circa 160 piante.

La produzione agricola

 

Dal secondo esercizio parte la produzione agricola: essa è prevista secondo un piano di coltivazione che è stato sviluppato cercando di soddisfare due esigenze principali e ben distinte.

La prima è quella di accumulare un sufficiente numero di ore lavoro per realizzare, con ampio margine, la principalità della parte agricola.

Il riferimento è la legge regionale numero 30 dell’anno 2003 (articolo 6 comma 3) Disciplina delle attività agrituristiche in Toscana.

La seconda esigenza è quella di dare vita a un sistema di coltivazione che permetta nel giro di pochissimi anni un soddisfacente reddito agricolo nonostante la situazione nella quale versa il settore.

È infatti schiacciato da una dipendenza ormai totale da mezzi tecnici sempre più costosi a fronte di un valore della produzione agricola, alla fonte, stagnante o in calo.

Il risultato è che la redditività delle coltivazioni agricole è, quando va bene, molto bassa spesso nulla o negativa.

 

Il frutteto e le orticole

 

Abbiamo immaginato la creazione di una specie di orto-frutteto-giardino permanente dove a filari di alberi da frutto si alterneranno spazi per colture orticole annuali e anche cespugli o piante da fiore od ornamentali.

Il non rivoltamento della terra consentirà una copertura vegetale costante con un mantenimento della “vitalità biologica” del terreno nonché’ un facile accesso con ogni tempo e con piccole attrezzature meccaniche economiche e poco impattanti al suolo.

La biodiversità che ricercheremo nell’allestire questo spazio consentirà nel tempo il mantenimento di un equilibrio armonico tra le varie essenze vegetali spontanee e coltivate con benefici in campo fitopatologico nonché’ organolettico.

Proprio in questo senso il nostro desiderio è di produrre alimenti con caratteristiche nutritive, sanitarie e di sapore elevati e di proporre i nostri raccolti il più possibile ai diretti consumatori.

Cercheremo di raggiungere questo obiettivo attraverso la vendita diretta in azienda o nei mercatini della filiera corta come ristoranti, negozi, gruppi di acquisto e supermercati interessati a produzioni locali di qualità.

Inoltre, allestiremo un piccolo laboratorio per la trasformazione di parti di raccolto (conserve, marmellate, salse).

 

Il consumatore

 

Siamo certi che il ricercare queste tipologie di consumatore sia premiante e consenta di spuntare prezzi di vendita gratificanti e redditivi e senza l’obbligo di garantire caratteristiche merceologiche assurde di pezzatura, uniformità ed estetica.

Per il primo triennio, abbiamo deciso di orientare alcuni primi raccolti alla vendita attraverso la cooperativa ortofrutta di Siena che tratta anche derrate agricole biologiche.

Abbiamo già avviato primi contatti e il piano triennale di coltivazione tiene conto di loro suggerimenti e potenzialità di mercato.

Considerando che avremo la certificazione biologica alla fine del secondo esercizio, non prevediamo una specifica coltivazione annuale prima di tale data.

 

Gli asparagi

 

Durante il secondo anno, nella PRIMAVERA-ESTATE, sarà messa a dimora una piantagione di ettari 0,20 di asparago pari a circa 2000 piante.

Si provvederà anche alla progettazione e posizionamento di impianto di irrigazione fisso sui 4,5 ettari di coltivazione promiscua.

Saranno effettuate inoltre prove colturali di varie orticole per verificare le predisposizioni del terreno.

Nel periodo AUTUNNO-INVERNO, sempre del secondo esercizio, invece, sarà messa in opera:

  • una piantagione di ulteriori 0,5 ettari di carciofo ( piante ricavate in azienda);
  • la piantagione di ulteriori 100 piante di alberi da frutto;
  • la semina di ettari 4 di grano duro o farro nella parte di terreno a colture asciutte.

Sulle restanti superfici asciutte si continua la trinciatura e/o pacciamatura con eventuale sovescio di leguminose invernali.

 

La vendita della produzione orticola

 

Durante l’anno saranno vendute tramite vendita diretta al banco nei mercati di Siena e dei comuni limitrofi, con cadenza bisettimanale, le produzioni orticole stimate in 20 quintali.

L’attività agricola entrerà nel vivo nel terzo anno di attività.

Nella PRIMAVERA-ESTATE sarà messo a dimora:

  • l’impianto di colture di zucca di 0,5 ettari pari a circa 2000 piante;
  • la semina di circa 4 ettari di cece in rotazione con il grano duro o farro;
  • la prosecuzione e ampliamento delle prove colturali di orticole assortite per la vendita diretta.

In conclusione, si inizierà con circa 8,5 ettari in colture asciutte a rotazione grano (o farro) e leguminose (cece), consociate con l’olivo e con 4,5 ettari con colture ortive irrigue, consociate con frutta.

 

L’attività di agriturismo

 

Le residue superfici sono a riposo o a disposizione delle attività di agriturismo o sociali previste o da prevedere (agri campeggio, orti personali, maneggio).

La progressiva estensione delle colture ortive irrigue potrà avvenire dopo le necessarie verifiche tecniche e di mercato.

Durante l’anno saranno vendute:

  • le produzioni previste di cece, zucca e carciofi tramite la cooperativa Ortofrutta di Siena;
  • orticole a vendita diretta nei mercati di zona;
  • il cereale direttamente conferito a pastifici consortili tramite accordi che saranno perfezionati entro l’estate del secondo anno.

 

5.2 Le mansioni dei soci e del personale dipendente

 

Come anticipato la formazione iniziale sarà composta dai due soci, da un cuoco, da un aiuto cuoco e da un lavoratore agricolo al quale se ne affiancherà un secondo a partire dal terzo anno.

 

5.2  La scelta della forma giuridica

 

La forma giuridica sarà quella di società agricola semplice e sarà detenuta al 50% ciascuno da entrambi i soci che saranno anche amministratori in forma congiunta.

 

5.3 Tecnologie utilizzate per le coltivazioni

LAVORAZIONE:

Non sara’ attuato alcun tipo di rivoltamento del terreno se non eccezionalmente e a bassissime profondità.

Per fare questo escluderemo l’impiego di grossi macchinari pesanti e coltiveremo (soprattutto le orticole) su sottili strisce di terra o prode (100/120 cm) intervallate da spazi idonei al transito di piccoli mezzi agricoli per le operazioni colturali.

L’adeguata sofficità del terreno sarà mantenuta dall’azione di penetrazione delle radici delle piante coltivate o delle leguminose da sovescio seminate e dalla loro successiva morte e decomposizione.

Qualora questa soluzione non risultasse nel tempo completamente soddisfacente prevediamo un uso periodico e saltuario di piccoli ripuntatori.

 

DISERBO:

Le operazioni di contenimento delle erbe si baseranno su tecniche meccaniche e sull’uso quasi esclusivo di trinciastocchi o trinciasarmenti.

Verranno utilizzate attrezzature di diverse dimensioni a seconda dell’impiego su proda o nell’interfila da utilizzare all’inizio di ogni coltivazione e di decespugliatori spalleggiati per eventuali “ritocchi” durante la coltivazione.

 

CONCIMAZIONE:

 

L’esclusione delle operazioni di rivoltamento del suolo consentono una minore perdita di sostanza organica per ossidazione.

Il contenimento dell’erba spontanea con trinciature produce una costante pacciamatura biologica in decomposizione che assicura negli anni un graduale incremento della fertilità.

Prevediamo di monitorare l’andamento di questo processo con analisi del suolo a cadenza triennale .

La nostra intenzione è di effettuare concimazioni eccezionali con alghe calcaree o concimi minerali non solubili da valutare, con analisi alla mano l’esigenza di una concimazione organica generale all’inizio delle attività agricole.

 

IRRIGAZIONE:

 

L’orto e il frutteto saranno completamente in coltura irrigua.

Ll’irrigazione sarà effettuata esclusivamente localizzata con manichette forate o gocciolatori, questo sia per ridurre il consumo di acqua sia per non facilitare l’insorgere di affezioni funginee.

 

5.4 Le scelte produttive

 

La produzione è svolta interamente internamente con prodotti di produzione propria fatta eccezione per le carni che saranno fornite da altre aziende biologiche della zona.

 

5.5 I fornitori e la logistica

 

I fornitori saranno tutti locali e di primaria importanza e qualità.

Abbiamo fatto una attenta ricerca per selezionarli e che, comunque, continuerà per la selezione di sempre nuovi fornitori che permetteranno sia al ristorante che all’attività agricola di crescere ed evolversi.

 

5.6 Come rispetteremo l’ambiente

 

Non vi sono rischi ambientali, gli impianti saranno completamente a norma ed il personale è stato formato per il corretto smaltimento di ogni sostanza e rifiuto.

 

Capitolo 6 – Il piano aziendale dell’azienda agricola

 

In questa sezione andiamo ad esaminare tutti i costi e ricavi dell’azienda agricola e anche i flussi finanziari.

Otterremo il bilancio CEE a 5 anni, il rendiconto finanziario ed il fabbisogno finanziario per la realizzazione del progetto.

Potremo così calcolare gli utili previsti, la sostenibilità finanziaria e la capacità di chiedere e rimborsare i finanziamenti necessari all’avviamento e gestione dell’attività agricola.

 

6.1 I ricavi previsti per l’attività agricola e quella ricettiva e di ristorazione

 

Sulla base dei prodotti agricoli che intendiamo coltivare e dei servizi ricettivi e di ristorazione che offriremo ai nostri clienti, dei prezzi e volumi previsti, abbiamo calcolato i ricavi analitici mensili e annui.

Per il calcolo di tutti i valori economici e finanziari, ci siamo avvalsi del software business plan azienda agricola di Bsness.com

A seguire riportiamo le tabelle e i grafici che illustrano l’andamento del fatturato previsto.

 

Fatturato dell'azienda agraria

6.1.2 Le agevolazioni a fondo perduto richieste dall’impresa

 

L’impresa agricola “Campi aperti” ha partecipato con successo al bando emanato dalla provincia per l’erogazioni di agevolazioni a fondo perduto per lo sviluppo ed il miglioramento qualitativo dell’offerta di prodotti biologi.

In particolare abbiamo ottenuto un contributo in conto esercizio di 8.000 € a fronte della spesa sostenuta per i lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato.

Otterremo anche una agevolazione a fondo perduto di 22.000 € a fronte degli investimenti in beni strumentali realizzati e che verrà erogata nel mese di giugno 2021.

La domanda di partecipazione al bando è stata accompagnata dal presente documento di business plan.

 

 

Agevolazioni fondo perduto azienda agricola

 

6.2 Il calcolo dei volumi di vendita

 

Abbiamo calcolato il volume di vendita dei prodotti agricoli biologici considerando di riuscire a commercializzare l’intera produzione tramite:

  • i mercati rionali e comunali;
  • i piccoli negozi di frutta e verdura e supermercati della nostra zona;
  •  la vendita diretta a kilometro zero.

 

I servizi ricettivi

 

 

Per quanto riguarda invece i servizi ricettivi, siamo partiti dal numero di notti disponibili per i quattro appartamenti e ci siamo basati sulla percentuale di occupazione media degli agriturismi della regione per fare delle stime il più possibile realistiche.

I dati analitici dei pernottamenti venduti, mese per mese, sono indicati nelle tabelle contenute nella stampa in pdf del budget economico e finanziario allegata al presente documento di business plan.

Le vendite di pranzi e cene relative al servizio di ristorazione sono state calcolate sulla base del numero di pernottamenti previsti.

Abbiamo inoltre aggiunto una quota relativa ai clienti del ristorante che non soggiorneranno presso la nostra piccola azienda agricola e che è costituita dai residenti della zona e da turisti di passaggio.

 

volumi di vendita impresa agricola

6.3 Il calcolo delle varie tipologie di costo

 

Di seguito esaminiamo tutti i costi che sosterrà l’azienda agricoli divisi per area e per tipologia.

6.3.1 I costi variabili per la produzione bio e per la ristorazione

 

Quanto all’attività di produzione bio sosterremo solo costi fissi e non sarà possibile individuare costi variabili direttamente connessi ai volumi di produzione.

Le attività accessorie ricettive e di ristorazione generano una serie di costi variabili direttamente connessi al numero di pernottamenti venduti e di pasti serviti.

 

Il servizio di ristorazione

 

Per quanto riguarda la ristorazione, per semplificare i calcoli, abbiamo considerato un costo variabile per la produzione dei pasti pari al 30% (si veda la ultima riga della tabella a fianco).

Per i servizi di pernottamento, invece, abbiamo indicato i costi variabili che sosterremo per ogni notte venduta e cioè:

  • le spese per la lavanderia esterna che si occupa della pulizia della biancheria;
  • i prodotti che forniamo quotidianamente per il bagno;
  • le bevande incluse nel prezzo per il frigo bar.

In questo modo verranno calcolati automaticamente i costi variabili sostenuti in funzione dei volumi di vendita che abbiamo stabilito e indicato precedentemente.

Costi variabili servizi accessori

6.2.3. Costi fissi di gestione dell’azienda agricola

 

I costi fissi sono rappresentati principalmente dalle spese del personale che abbiamo calcolato in maniera dettagliata ed incideranno per circa 75.000 € il primo anno e 98.000 € il secondo anno.

Nel primo esercizio assumeremo, a partire dal mese di aprile, un cuoco, una cameriera e un operaio addetto ai lavori agricoli che sarà affiancato da un secondo operaio a partire dal terzo esercizio.

Per quanto riguarda gli altri costi fissi, i più rilevanti saranno quelli per il commercialista, le spese assicurative, pubblicitarie e per acqua, luce e gas.

Gli altri costi specifici per l’attività agricola, li abbiamo considerati come costi fissi vista la difficoltà di poterli attribuire direttamente alle singole quantità prodotte di ogni coltivazione.

Si tratta dei costi che sosterremo per l’acquisto delle piantine, diserbo, irrigazioni, sementi, ripuntatura, trinciatura e trebbiatura.

 

6.4 Gli investimenti per l’avvio dell’attività agraria, ricettiva e di ristorazione

 

Gli investimenti in beni materiali ed immateriali che si ritiene necessario effettuare consistono principalmente nell’acquisto del terreno, dell’immobile e nella sua ristrutturazione.

Avremo poi ovviamente l’acquisto delle attrezzature agricole, degli arredi e degli investimenti iniziali come elencati di seguito.

Nella tabella seguente è riportato il dettaglio degli investimenti da effettuare con indicazione della data di acquisizione, modalità e importo degli ammortamenti.

 

investimenti azienda agraria campi aperti

6.4 Come abbiamo calcolato il punto di pareggio

 

Abbiamo calcolato numerosi indici di bilancio per valutare la redditività e la sostenibilità finanziaria del nostro progetto.

Tra questi abbiamo verificato il punto di pareggio che sarà raggiunto, nel primo esercizio, con un fatturato di 176.000 € circa e nel secondo con 215.000 €.

Secondo il budget economico e finanziario che abbiamo costruito, i ricavi conseguiti nel primo esercizio ammonteranno a 163.000 € e nel secondo a 224.000 € e cioè di poco superiore al punto di pareggio stimato.

 

calcolo punto di pareggio azienda agricola campi aperti

6.5 il fabbisogno finanziario per la realizzazione del nostro progetto

 

Sulla base dei calcoli fatti e del cash flow, è emerso un ulteriore fabbisogno finanziario, oltre a quanto conferito in sede di versamento del capitale sociale, di circa 750.000 €.

Chiederemo questa somma alla banca sotto forma di mutuo ipotecario della durata di 20 anni e ad un tasso agevolato del 2%.

Le spese principali che verranno finanziate sono l’acquisto del terreno agricolo e del casolare e la sua ristrutturazione oltre all’acquisto di tutte le attrezzature e agli arredi necessari allo svolgimento dell’attività sia agricola che ricettiva e di ristorazione.

 

 

IL RENDICONTO FINANZIARIO DELL’AZIENDA AGRARIA

Di seguito è riportato il rendiconto finanziario dell’azienda agricola calcolato col metodo indiretto:

 

rendiconto finanziario campi aperti

6.5.2 Indici di bancabilità e DSCR

 

Al fine di preparare tutta la documentazione necessaria alla richiesta di un finanziamento bancario, abbiamo calcolato gli indici di bancabilità e gli indicatori di crisi.

In questo la banca avrà a disposizione tutti gli elementi, insieme agli scenari alternativi, al budget economico e finanziario e al documento di business plan, per procedere alla delibera del finanziamento.

Gli indici DSCR, nel medio e lungo periodo sono positivi ed indicano una buona capicità dell’azienda agricola di far fronte agli impegni finanziari presi.

Anche gli indicatori di crisi CNDCEC sono per lo più positivi.

 

Calcolo indici di bancabilità

6.6.4 Il calcolo della redditività

A completamento delle analisi fatte in precedenza, analizziamo anche alcuni indici di redditività, primo fra tutti l’EBITDA che ci fornisce il risultato della gestione caratteristica (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization).

Questo indice calcola l’utile prima degli interessi passivi, delle imposte e degli ammortamenti in rapporto al fatturato di esercizio.

I valori calcolati sono ottimi, inizialmente grazie alle attività ricettive e di ristorazione e poi anche grazie alla vendita dei prodotti agricoli coltivati.

 

calcolo ebitda azienda agricola

 

Affinchè l’EBITDA possa essere ritenuto valido, abbiamo bisogno di accompagnarlo con un altro indice che esprima l’effettiva dimensione dell’azienda agricola.

L’indice che rappresenta adeguatamente la reale dimensione dell’impresa è dato dal rapporto tra risultato operativo e il capitale investito.

Tale indici è il R.O.I. (Return on investments) il cui valore risulta essere superiore al costo medio sostenuto per finanziarci e quindi possiamo ritenerlo assolutamente soffisfacente.

 

calcolo roi impresa agraria

Per terminare calcoliamo il ROS che rappresenta la rimuneratività dei ricavi.

In parole povere calcola la quantità di reddito operativo che deriva da ogni unità di fatturato ed è calcolato dividendo il reddito operativo per il fatturato complessivo.

 

ROS return on sales campi aperti

6.7.1 Il bilancio dell’azienda agricola

 

Riportiamo infine il bilancio CEE dell’azienda agricola costruito sulla base di tutti i presupposti indicati fino ad ora.

Nella stampa allegata al presente documento di business plan, saranno riportate tutte le tabelle, intermedie e riassuntive, relative ai costi, ricavi e flussi di cassa.

Oltre ovviamente ai conti economici e stati patrimoniali riclassificati e all’analisi di bilancio completa.

Sono riportati inoltre tutti i dati principali ed il bilancio relativo ai due scenari alternativi che abbiamo costruito.

Gli scenari sono fondamentali per valutare gli effetti di eventuali situazioni critiche di origine interna all’azienda ma anche esterna.

Stato patrimoniale campi aperti
conto economico campi aperti

7. Le nostre conclusioni

 

Sulla base delle ricerche effettuate e del business plan che abbiamo realizzato, riteniamo che il nostro progetto di azienda agricola biologica sia realizzabile con una buona redditività

L’azienda agricola si troverà in una situazione di buon equilibrio finanziario che ci permetterà di far fronte agli obblighi assunti con la banca rimborsando regolarmente il mutuo ipotecario.

 

Gli esempi di business plan già fatti azienda agricola sono un estratto degli esempi completi che potrete trovare precaricati nei nostri software.

Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista specializzandosi nell'area del budget e business plan.

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