Business plan esempio
APICOLTURA
Abbiamo creato un esempio di business plan per tutte le principali attività: guarda la lista completa.
Abbiamo sviluppato un esempio di business plan per un’azienda apistica bio completo sia del piano economico e finanziario che della parte descrittiva.
Questo esempio di business plan è stato realizzato per la richiesta di un finanziamento bancario conforme alle nuove linee guida EBA 2021.
Grazie al software business plan apicoltore abbiamo potuto creare anche due scenari alternativi per l’analisi dei possibili rischi e calcolare gli indici di bancabilità.
Tramite il software sarà possibile lavorare direttamente sull’esempio e, ad ogni modifica, si aggiornerà sia la parte numerica che il documento finale di business plan per l’apicoltura.
Se hai bisogno di creare il business plan in spagnolo può esserti utile il plan de negocios apicultura
Grazie per l’esempio gratuito che avete messo a disposizione, è un’ottima base di lavoro soprattutto per chi è alle prime armi, sia in tema di api che di business plan!
Questo business plan è stato realizzato con il software specifico “Business plan apicoltura”
Ecco un esempio di business plan per l’apicoltura che ti sarà molto utile se stai aprendo un’azienda apicola e devi chiedere finanziamenti o agevolazioni.
Lo abbiamo realizzato con il software business plan apicoltura che esce già preimpostato con un esempio completo direttamente modificabile e, ad ogni variazione, l’intero lavoro si aggiorna automaticamente.
È un ottimo strumento per fare da solo il proprio piano d’impresa, sia per la parte numerica che per quella descrittiva e include anche due scenari alternativi totalmente automatici.
Il software business plan apicoltore è ottimo per la richiesta di finanziamenti e agevolazioni a fondo perduto.
Si integra perfettamente con i moduli per la riclassificazione dei dati economici e finanziari secondo gli schemi richiesti nei piani d’impresa dei bandi di Invitalia (imprenditoria femminile, resto al sud, smart&start, selfiemplyment …)
1. Executive summary apicoltura “F.lli Righetti”
Il business plan è il primo e più importante passo per avviare con successo un’attività di apicoltura.
Per questo abbiamo realizzato e pubblicato gratuitamente un esempio di business plan attraverso il quale pianificare ogni dettaglio prima ancora di aprire la partita IVA per l’apicoltura.
Lo abbiamo realizzato con il software business plan apicoltura nel quale troverete un esempio completo già fatto e precaricato, pensato per la richiesta di un finanziamento bancario.
Il programma è specifico per un’azienda apistica e consente di creare sia il budget a 5 anni che il documento di business plan in maniera molto semplice e rapida.
Ecco di seguito l’esempio di executive summary per l’apicoltura:
• Ecco le nostre produzioni:
Il nostro progetto consiste nella creazione di un’azienda apicola bio, di alta qualità, per la produzione di miele di provenienza esclusiva delle nostre colline.
Venderemo i prodotti a negozi e distributori, inizialmente nella nostra zona e poi anche nel resto d’Italia e tramite fiere locali.
L’azienda apicola richiederà fin da subito la certificazione biologica per l’apicoltura.
Riportiamo di seguito la tabella dei prodotti che andremo a realizzare ed i relativi prezzi medi di vendita, IVA esclusa, previsti per l’anno in corso ed i successivi quattro.
• La clientela dei prodotti dell’impresa apistica:
I nostri clienti sono rappresentati da piccoli distributori all’ingrosso e da tutti i negozi di alimentari che trattano prodotti bio e prodotti tipici oltre alla vendita diretta in fiere locali.
• La motivazione all’acquisto dei nostri prodotti bio:
Il nostro miele è di primissima qualità e sarà prodotto solo ed esclusivamente nelle nostre colline rispettandotutti i requisiti che ne faranno un prodotto certificato bio.
I distributori ed i negozianti avranno interesse a rivendere i nostri prodotti per la loro alta qualità e tipicità e per il loro rapporto qualità/prezzo relativamente economico.
• L’organizzazione dell’apicoltura F.lli Righetti:
I due soci amministratori ed operativi si occuperanno della realizzazione dell’impianto e dell’organizzazione della produzione, dell’amministrazione e commercializzazione dei prodotti.
Si avvarranno, a partire dal terzo esercizio, di un operaio part-time. I due soci si occuperanno, oltre dell’impianto degli alveari, anche di tutte le funzioni operative.
• Le risorse umane a disposizione del progetto di produzione miele bio:
I soci hanno una esperienza ormai decennale nel campo della produzione di miele e hanno ricoperto tutti i ruoli, dalla produzione a quelli commerciali e amministrativi.
L’operaio che verrà assunto sarà già esperto e specializzato nel settore.
• Le risorse finanziarie disponibili per l’avvio dell’apicoltura:
Le risorse finanziarie a disposizione saranno i 10.000 € del capitale sociale ed un mutuo chirografario a cinque anni di 25.000 € garantito dai due soci.
Disporremo inoltre di circa 6.000 € di agevolazioni a fondo perduto che saranno erogati dal comune a fronte degli investimenti iniziali effettati.
• I risultati finanziari ed economici previsti per i prossimi cinque anni:
Dopo un primo esercizio con una piccola perdita, contiamo di conseguire, nel secondo e terzo esercizio, un utile dopo le imposte di circa 18/20.000 €.
Negli esercizi successivi è atteso un utile oltre ai 30.000 € oltre al rientro, in una situazione di buon equilibrio finanziario, del mutuo chirografario.
Analisi swot dell’impresa di apicoltura
Abbiamo realizzato una analisi swot per la nostra impresa di apicoltura che riportiamo qui a fianco.
I punti di forza di natura interna sono rappresentati dai bassi costi della struttura, dalla scelta del bio che può ancora essere considerata innovativa, le elevate competenze dei soci e l’esistenza di un gruppo unito e molto motivato.
I punti maggior debolezza di natura interna, sono rappresentati dall’assenza di processi automatizzati, dall’elevata età della compagine sociale e dall’assenza dell’impresa nel web.
Le opportunità di natura esterna potranno provenire da nuovi accordi con negozi locali e con distributori e grossisti oltre alla possibile introduzione di nuovi prodotti.
Le minacce esterne sono costituite:
- dal cambiamento climatico in corso che potrebbe disturbare le api;
- dall’aumento del traffico nella nostra zona;
- dall’emanazione di norme BIO più restrittive e che potrebbero comportare maggiori costi.
Capitolo 2 – Analisi del mercato per aprire un’apicoltura
Aprire un’apicoltura richiede un importante impegno sia a livello di tempo da dedicarvi che di conoscenze, preparazione e risorse finanziarie.
Per evitare di spendere inutilmente tutte queste risorse, sia umane che economiche, abbiamo voluto studiare al meglio il mercato in relazione alle produzioni che intendiamo realizzare e alla clientela che le dovrà acquistare.
Tutto ciò ancor prima di realizzzare i primi investimenti per aprire la nostra apicoltura.
Il mercato, vista la moltitudine e varietà degli operatori sul territorio, non risentirà particolarmente della nostra entrata.
Dagli studi e ricerche effettuate il settore dei piccoli produttori di miele, con produzioni di qualità, gode di buona salute.
Il numero dei consumatori è in costante crescita, soprattutto della clientela alla ricerca di prodotti sani, certificati e di qualità e anche con sapori particolari e buono per la salute.
2.1 Segmentazione del mercato target dei consumatori di miele
I nostri clienti sono rappresentati sia dai negozi di alimentari e prodotti tipici operanti nel nostro territorio che dai distributori che si occuperanno di servire negozi in un’area più ampia.
Inoltre venderemo una piccola parte della nostra produzione in occasione di fiere ed eventi locali organizzati nella nostra zona.
2.2 L’evoluzione della produzione e consumo di miele bio
Come anticipato, il mercato del miele bio è in continua crescita.
Assistiamo sempre alla nascita di nuovi operatori ma anche all’aumento della richiesta di prodotti dell’apicoltura bio e di fascia alta anche con prezzi, per il consumatore finale, superiori agli 8 € a confezione.
2.3 La concorrenza degli altri piccoli e grandi produttori
I concorrenti diretti, cioè i produttori di miele che si trovano sul nostro territorio, sono circa una trentina e, dalla nostra analisi, hanno quasi tutti ottimi livelli di vendite.
Quelli che sembrano soffrire maggiormente lo devono soprattutto ad una organizzazione non particolarmente efficiente o ad una qualità inferiore allo standard.
Capitolo 3 – I prodotti dell’impresa apistica F.lli Righetti
Vogliamo offrire ai nostri clienti solo prodotti dal sapore inconfondibile.
Per questo, scegliamo attentamente le zone dove impiantare le nostre arnie, spostandole in funzione dei periodi di fioritura per massimizzare la qualità e la quantità della produzione.
Per garantire la massima sicurezza alimentare ci avvaliamo solo di tecniche di lavorazione raffinate e soprattutto della nostra grande esperienza in materia.
La produzione dei nostri mieli avviene in maniera artigianale, secondo una tradizione centenaria. È un prodotto molto semplice e proprio nella sua semplicità sta il più grande segreto della sua bontà.
3.1 Il processo produttivo per l’ottenimento del nostro miele bio
Ecco come avviene la produzione del nostro miele:
La materia prima per ottenere il miele è approvigionata dalle api stesse: il nettare dei fiori o la melata (una sostanza zuccherina prodotta dal metabolismo di afidi e altri piccoli insetti che si nutrono della linfa delle piante).
La melata è estratta ad opera delle api bottinatrici che poi la porteranno alle api operaie all’interno dell’alveare o dell’arnia.
Le api operaie lo depongono nei favi, formati da celle esagonali che fungono da magazzino.
Poi le api ventilatrici, con il movimento delle loro ali, fanno circolare l’aria per fare evaporare l’acqua in eccesso dalla melata.
Così facendo regolano il livello di umidità dell’arnia e anche la temperatura che verrà mantenuta ad un livello più basso e costante.
La melata è il nutrimento delle api, fonte di carboidrati, e le quantità raccolte e immagazzinate dovranno bastare per tutta la stagione invernale.
Durante l’estate le api si nutrono di nettare fresco ma, al tempo stesso, lo trasformano in un prodotto che si possa conservare più a lungo.
Il miele gli garantisce il nutrimento necessario durante tutto l’inverno quando il nettare sarebbe impossibile da trovare.
Ci si potrebbe chiedere come possano vivere le api se poi gli viene tolto il cibo.
In realtà l’estrazione del miele riguarda solo una parte di quello prodotto e immagazzinato dalle api.
Rimane intatto tutto il miele che si trova al di sotto del melario e, ad ogni modo, in caso di necessità è sempre possibile reintrodurre sciroppo di polline o miele per far fronte alle esigenze nutrizionali delle api.
Umidità e maturazione
Per raggiungere il corretto livello di umidità e maturazione, è necessario circa un mese.
Una volta pronto, le api operaie lo spostano e depositano in altre cellette che poi chiuderanno ermeticamente con un opercolo che è una piccola capsula di cera.
Successicamente a tale operazione il miele sarà già pronto per essere raccolto dall’apicoltore.
Il miele dovrà essere raccolto dal melario che è la parte dell’alveare nella quale si trovano i favi ma prima l’apicoltore dovrà allontanare le api dall’arnia.
L’apiscampo
Le api possono essere allontanate soffiando aria compressa oppure utilizzando l’apiscampo.
Si tratta di un accessotio in plastica che permette alle api di uscire dal melario ma non di farvi rientro: entrambi i metodi non danneggiano ne le api ne l’alveare.
Una volta allontanate tutte le api, l’apicoltore potrà estrarre i melari dall’arnia e depositarli sul piano di lavoro.
Per prima cosa, verrà controllato il livello di umidità, utilizzando uno strumento chiamato rifrattometro, che dovrebbe essere inferiore al diciotto percento.
Qualora l’umidità dovesse essere maggiore potrà essere ridotta con l’uso di appositi strumenti che faranno evaporare l’acqua in eccesso.
Ciò può essere dovuto ad una stagione particolarmente umida o alla tipologia del miele raccolto, ad ogni modo le api sono molto attente a questa fase e, solitamente lo “opercolano” ad una umidità inferiore al 18%.
La disopercolatura
Si può procedere alla disopercolatura, e cioè all’apertura delle cellette (i favi) nelle quali si trova il miele, con strumenti appositi ma anche semplicemente con un coltello.
A questo punto i telati, che contengono i favi, vengono messi nello smielatore.
Lo smielatore è un cilinfro totante che, grazie alla forza centrifuga, farà fuoriuscire il miele dai favi che verrà prima filtarto e poi lasciato scendere nel decantatore o maturatore.
Si tratta di un contenitore in acciaio nel quale verrà raccolto e lasciato decantare il miele per liberarlo dalle piccole bolle d’aria rimaste ancora intrappolate.
Si passa infine al confezionamento e cioè al riempimento dei vasetti di miele prendendo il prodotto dal fondo del decantatore evitando così la maggior parte delle impurità che si trovano in superficie.
Perchè il nostro miele è così buono
Il nostro miele è buono anche perchè rispetta tutti i valori e le regole stabilite dalla leggi italiane ed internazionali che prevedono parametri fisico-chimici ben precisi per gli zuccheri, la conducibilità elettrica, gli enzimi e l’umidità.
Inoltre il miele che produciamo è assolutamente naturale e non ha subito processi di rimozione dei pollini,non è fermentato e non ha subito trattamenti termici di conservazione ne processi di modifica dell’acidità.
Il nostro miele BIO è otenuto da arnie distanti almeno tre chilometri da strade trafficate, da fabbriche e zone industriali e anche da aziende agricole che praticano la coltura intensiva con utilizzo di fertilizzanti.
I materiali utilizzati per la costruzione delle arnie sono sempre naturali e non utilizziamo, in alcuna fase della lavorazione:
- antiparassitari;
- antibiotici;
- prodotti ogm o qualunque altro prodotto che possa comportare la presenza di residui nocivi.
Curiamo sempre l’integrità e il benessere delle api durante tutte le fasi di produzione del miele.
Per terminare vogliamo precisare che il miele prodotto nella nostra azienda apistica non è miscelato con altri mieli e non è mai pastorizzato o microfiltrato.
3.2 Le tempistiche per l’avvio della produzione
Acquisteremo le prime 40 arnie nel mese di marzo e la prima produzione di miele avverrà nel mese di maggio.
I primi vasetti di miele saranno pronti per la vendita nel mese di giugno.
Capitolo 4 – Il piano di marketing per il progetto di apicoltura bio
Ogni azione, dalla scelta dei prezzi di vendita, del nome, dei canali distributivi, nonché alla comunicazione e promozione e scelta del personale è stata studiata per dare una immagine legata al territorio e alla tradizione.
4.1 La scelta dei prezzi di vendita dei prodotti dell’apicoltura
Una volta calcolato con attenzione il costo diretto di produzione del miele, abbiamo poi stimato i volumi di produzione annui in modo da spalmare i costi fissi di gestione e gli investimenti iniziali sulle quantità prodotte.
In questo modo abbiamo ottenuto il costo complessivo sostenuto per la produzione di ogni confezione di miele.
Il processo di calcolo, in apparenza piuttosto complesso, è stato notevolmente semplificato grazie all’utilizzo del software business plan specifico per l’apicoltura di Bsness.com.
Partendo dal costo minimo, che è quello che ci permette di raggiungere il punto di pareggio, abbiamo poi analizzato i prezzi di vendita di tutti i nostri potenziali concorrenti per prodotti della medesima categoria.
Abbiamo analizzato anche tutti i possibili canali di vendita ottenendo quindi un intervallo di prezzo nel quale posizionarci.
Per essere certi di vendere la totalità della nostra produzione, abbiamo deciso di posizionarci esattamente nel mezzo di questo intervallo.
Poi valuteremo nel tempo se alzare o abbassare i prezzi di vendita in funzione sia delle quantità prodotte che della richiesta complessiva.
4.2 Le attività promozionali per la crescita dell’azienda apistica
La promozione del prodotto avverrà tramite il nostro sito web, tramite fiere e eventi locali e tramite una comunicazione diretta a negozi e distributori.
Uno dei soci si occuperà di scrivere periodicamente articoli di approfondimento sulla produzione del miele, curiosità, novità e sulla storia della nostra attività.
Gli articoli verranno pubblicati sul blog del nostro sito web in modo da migliorare il posizionamento sui motori di ricerca ed attirare l’interesse sia dei consumatori finali che dei negozi e distributori che si occuperanno della rivendita.
Apriremo inoltre una pagina facebook ed un profilo di instagram che gestiremo direttamente per raccogliere e consolidare nuovi follower nel tempo.
4.3 Strategie e tecniche di vendita del miele e prodotti derivati
I prodotti verranno venduti tramite distributori e piccoli negozi di alimentari e di prodotti tipici della nostra area geografica e anche in occasione di fiere e eventi sul nostro terrroio.
In un secondo tempo attiveremo anche un canale diretto per l’acquisto del miele direttamente dal nostro sito internet.
Capitolo 5 – L’organizzazione dell’azienda apistica, ruoli e mansioni
L’intera produzione è svolta internamente, acquistiamo gli alveari esclusivamente da produttori BIO e creiamo il prodotto interamente all’interno del nostro stabilimento con il miele prodotto dalle nostre api.
Ci occupiamo personalmente anche del confezionamento, etichettatura e consegna anche tramite un nostro furgone.
Ci occuperemo noi, direttamente, anche dello spostamento degli alveari nelle varie zone di produzione delle nostre colline, della raccolta e della cura delle api.
5.1 Le mansioni e i ruoli
I due soci amministratori ed operativi si occuperanno della realizzazione dell’impianto e dell’organizzazione della produzione, dell’amministrazione e commercializzazione dei prodotti.
Si avvarranno, a partire dal terzo esercizio, di un operaio specializzato part-time.
I due soci si occuperanno di tutte le funzioni operative avendo una esperienza ormai decennale nel campo dell’apicoltura e della produzione del miele.
Hanno ricoperto tutti i possibili ruoli, dalla produzione fino all’amministrazione e alla commercializzazione e vendita diretta.
Come anticipato si occuperanno anche della realizzazione e sviluppo del sito web, della redazione di articoli per il blog e della presenza nei social network.
5.2 La scelta della forma giuridica
La forma giuridica sarà quella di società agricola semplice e sarà detenuta al 50% ciascuno da entrambi i soci che saranno anche amministratori in forma congiunta.
5.3 Know how e costo corso di apicoltura
I soci, prima di realizzare questo business plan, hanno frequentato con successo un corso di introduzione all’apicoltura per sapere tutto sul fantastico e stupefacente mondo delle api.
Hanno così scoperto quanto sia importante l’insetto Pronubo “Apis Mellifera Ligustica Spinola” per l’agricoltura e l’ambiente.
Hanno poi frequentato un ulteriore percorso professionalizzante per approfondire lo svolgimento dell’attività di apicoltore.
Il costo dei corsi di apicoltura sostenuti è stato relativamente basso anche grazie ai contributi europei a sostegno del centro di formazione.
L’impianto sarà dotato di tutte le attrezzature necessarie a garantire una produzione di qualità ed efficiente, rispettosa dell’ambiente, della sicurezza dei lavoratori e delle normative in campo alimentare.
Le attrezzature utilizzate saranno acquistate nuove.
5.4 La produzione
La produzione è svolta interamente rispettando tutti i requisiti per ottenere la certificazione bio.
Rimandiamo a quanto esposto in precedenza per quanto riguarda il processo e le tecniche di produzione.
5.5 I mercati di approvvigionamento, la logistica e l’ambiente
I fornitori di alveari e dei fogli di cera saranno tutti locali e di primaria importanza e qualità.
Abbiamo fatto una attenta ricerca per selezionarli e che, comunque, continuerà per la selezione di sempre nuovi fornitori che permetteranno al nostro impianto di crescere, evolversi e mantenere un’ottima fama.
Non vi sono rischi ambientali, gli impianti saranno completamente a norma ed il personale sarà formato per eseguire ogni operazione correttamente e in sicurezza.
5.6 Il costo della certificazione biologica per l’apicoltura
Il costo per l’ottenimento della certificazione biologica per l’apicoltura sarà di circa 250 €, oltre ad un costo proporzionale annuo di 2 € per ogni arnia condotta con metodo biologico.
Inoltre, per le attività connesse alla produzione e cioè per le aziende che come la nostra effettuano attività di trasformazione dei soli prodotti aziendali, sarà richiesta una quota aggiuntiva di € 250,00
Capitolo 6 – Apicoltura costi e ricavi: Il piano economico e finanziario
In questa sezione andiamo ad esaminare tutti i costi e ricavi dell’apicoltura e anche i flussi finanziari.
Otterremo sia i dati analitici mese per mese che quelli riepilogativi fino alla realizzazione del bilancio CEE a 5 anni e del rendiconto finanziario.
In questo modo sarà possibile calcolare i costi e i guadagni dell’attività di apicoltura ancora prima di effettuare i primi investimenti.
6.1 Il fatturato dell’attività di apicoltura
Sulla base dei prezzi di vendita che abbiamo stabilito per i nostri prodotti e sulle stime dei volumi di produzione e vendita, basate sia sul programma di realizzazione ed espansione delle arnie che del nostro piano di marketing, abbiamo potuto calcolare i ricavi previsti, mese per mese, per i prossimi cinque anni.
Ovviamente sarà nostra cura controllare mensilmente tutti i dati a consuntivo per poter sempre correggere e rivedere le previsioni sia a breve che medio termine.
Partiamo evidenziando i fatturati, analitici ed aggregati e poi vedremo come sono stati ottenuti.
6.1.1 I volumi di vendita del miele
Per il calcolo dei volumi di vendita e, conseguentemente, quelli di produzione, abbiamo utilizzato gli schemi che riportiamo di seguito.
In tali schemi, uno per ogni anno, abbiamo inizialmente definito il numero di alveari attivi in ogni mese e poi la capacità produttiva in ogni singolo mese ottenendo così la produzione complessiva prevista.
Nella colonna successiva abbiamo indicato la quantità di miele per confezione ottenendo così il numero di vasetti prodotti in ogni mese.
Questa impostazione ci permetterà di aggiornare rapidamente i dati se noteremo (a consuntivo) variazioni rispetto a quanto previsto.
Di seguito le tabelle create ed utilizzate per effettuare i calcoli:
6.1.2 Le agevolazioni a fondo perduto per l’apicoltura
L’apicoltura F.lli righetti ha partecipato ad un bando della camera di commercio per lo sviluppo delle attività agricole della provincia.
Ha ottenuto la delibera di un contributo a fondo perduto della somma di 5mila euro a fronte della presentazione di questo business plan.
Dovrà inoltre rendicontare spese di esercizio di almeno 15.000 € da sostenere entro 24 mesi dall’inizio attività.
6.2 Apicoltura come iniziare: costi fissi e variabili per l’avviamento e la gestione dell’attività
I costi da sostenere per l’apicoltura saranno distinti per natura e momento di sostenimento:
- le spese per l’allestimento iniziale delle arnie che parteciperanno al conto economico tramite gli ammortamenti annuali;
- i costi fissi di struttura che possiamo calcolare in modo piuttosto preciso con cadenza mensile;
- i costi variabili che sono direttamente proporzionali ai volumi di produzione del miele e al numero di confezioni realizzate.
6.2.1 Costi variabili per la produzione dei prodotti dell’apicoltura
I costi variabili sono rappresentati dall’acquisto dei vasetti e dal costo delle etichette.
Nella fase della produzione avremo altri costi che varieranno all’aumentare della produzione.
Non cresceranno però in modo direttamente proporzionale ai volumi di produzione e quindi non potranno essere considerati come costi variabili come ad esempio i fogli cerei ed i telai.
6.2.3 L’apertura della partita iva per l’apicoltura ed i costi fissi correlati
Aprire la partita iva per apicoltura è gratuito ma comporta, da quel momento in poi, il sostenimento di tutta una serie di costi che chiameremo “costi fissi”.
Questi costi dovranno essere sostenuti indipendentemente dall’avvio della produzione del miele e dalle quantità prodotte.
I costi fissi principali che sosterremo saranno quelli per il commercialista, le spese assicurative, le spese di trasporto e carburante, le spese di manutenzione del furgone.
Tra gli altri costi fissi avremo le spese di acua, luce e gas, le spese di cancelleria, le spese pubblicitarie e le commissioni bancarie.
6.3 Costi iniziali per l’apicoltura e investimenti in beni strumentali
I costi iniziali per l’avviamento dell’apicoltura e gli investimenti in beni materiali ed immateriali che si ritiene necessario effettuare consistono in:
- costituzione della società;
- sistemazione del laboratorio;
- acquisto di un’etichettarice e realizzazione del sito web;
- acquisto delle arnie che avverrà in varie fasi nel corso degli anni.
Nella tabella seguente, riportiamo il dettaglio dei beni strumentali acquistati con la relativa data di acquisto, importo e quote di ammortamento.
6.4 Il calcolo del punto di pareggio
Grazie al software che abbiamo utilizzato per la redazione del business plan per l’apicoltura, abbiamo anche potuto calcolare agevolmente il punto di pareggio per ogni anno.
Si tratta, in pratica, del fatturato che dovremo raggiungere per poter coprire tutti i costi fissi con il margine creato dai ricavi di vendita di ogni vasetto di miele detratti i costi variabili per la sua produzione.
Secondo quanto previsto nel presente lavoro raggiungeremo il punto di pareggio, seppur di poco, già nel primo esercizio di attività.
6.5 il fabbisogno finanziario per la realizzazione dell’apicoltura
Il fabbisogno finanziario per la realizzazione e gestione dell’apicoltura riguarda sia gli investimenti per l’acquisto delle arnie e delle attrezzature che tutte le spese per lo svolgimento quotidiano dell’attività.
Grazie al software business plan apicoltura abbiamo potuto calcolare con precisione quali saranno le risorse finanziarie necessarie mese per mese ed il cui picco massimo sarà di circa 45.000 €.
Faremo fronte a tali esigenze attraverso i 10.000 € del capitale sociale, che verrà subito interamente versato, ed un finanziamento bancario di 35.000 € che ci verrà erogato a fronte della presentazione del presente documento di business plan.
IL RENDICONTO FINANZIARIO DELL’AZIENDA APISTICA
Attraverso il rendiconto finanziario calcolato col metodo indiretto, analizziamo i flussi finanziari complessivi dell’azienda apistica, anno per anno, in modo da vedere come si sono formati e da dove provengono.
Intendiamo così chiarire ulteriormente al destinatario del presente business plan quali sono le nostre esigenze finanziarie e come provvederemo alla loro copertura sia attraverso capitale propio che con capitale di terzi.
6.5.2 Indici di bancabilità e DSCR
Visto che abbiamo intenzione di far fronte al fabbisogno finanziario attraverso un finanziamento bancario, abbiamo preparato tutta la documentazione che ci verrà richiesta.
Oltre al presente business plan abbiamo già calcolato gli indici di bancabilità per essere certi della capacità dell’azienda apistica di far fronte agli impegni finanziari con il software DSCR di Bsness.
Gli indici DSCR a 6 e 12 mesi sono ottimi e anche gli indicatori CNDCEC.
6.6.4 La redditività aziendale
Estrapoliamo dall’analisi di bilancio creata dal software alcuni indici di redditività per evidenziare come il progetto ambisca ad essere assolutamente redditizio.
L’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) rappresenta l’utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni rapportato al fatturato di esercizio.
I risultati calcolati sono senza dubbio ottimi.
Anche il calcolo del ROI, che rappresenta il rapporto tra il risultato operativo e il totale del capitale investito è assolutamente positivo in quanto sensibilmente superiore al costo percentuale dei finanziamenti di terzi.
6.7.1 Il bilancio CEE dell’impresa di apicoltura
Il risultato di quanto esposto e documentato fino ad ora è il bilancio CEE che abbiamo ottenuto trasformando in numeri ogni azione programmata attraverso:
- il piano organizzativo;
- il piano di marketing;
- la definizione del processo produttivo.
Riportiamo il conto economico in formato CEE ma nel documento allegato potrà essere consultato anche:
- lo stato patrimoniale;
- tutti i bilanci riclassificati;
- i bilanci relativi ai due scenari alternativi che abbiamo costruito;
- l’analisi di bilancio con oltre 30 indici.
7. Le nostre conclusioni
Al termine di questo lavoro, che è stato tanto faticoso quanto utile per la pianificazione del nostro progetto di apicoltura, possiamo senza dubbio concludere che l’attività avrà una buona redditività nel tempo.
Il progetto è assolutamente realizzabile sia in termini pratici che economici e finanziari.
Dalle analisi che abbiamo fatto emerge la possibilità dell’impresa di far fronte senza problemi alla restituzione delle rate mensili del finanziamento e a tutti gli impegni e obbligazioni assunte con fornitori e dipendenti.
L’esempio di business plan apicoltura riportato in questa pagina del nostro sito è, per forza di cose, un estratto di quello completo che troverete comunque nella sua versione originale ed integrale insieme al software business plan apicoltore.
Grazie al nostro metodo di lavoro, potrete modificare l’esempio direttamente dal programma.
Ad ogni variazione apportata l’intero lavoro si aggiornerà automaticamente, sia per quanto riguarda il budget economico e finanziario che per il documento in word.
In questo modo potrete adeguarlo al vostro progetto anche senza essere esperti del settore ed in pochissimo tempo.