In questo articolo ti darò alcuni suggerimenti per fare da solo un business plan di successo anche senza essere un addetto ai lavori.
Non ti perdere questo ed altri approfondimenti su come fare un business plan e sugli errori da evitare.
Come fare da solo un business plan professionale
La prima cosa da sapere è che cosa contiene un business plan o meglio da cosa è composto.
Gli elementi che costituiscono un business plan
- il piano economico e finanziario e cioè la parte numerica dove calcoleremo gli investimenti, i costi, il fatturato fino ad ottenere il bilancio ed il rendiconto finanziario;
- il documento nel quale descriviamo in sintesi il nostro progetto, i prodotti ed i servizi che intendiamo vendere, analizziamo il mercato di riferimento e la concorrenza e descriviamo l’organizzazione ed il piano di marketing che ci permetterà di raggiungere i nostri obiettivi.
Da quale dei due elementi è meglio iniziare?
Io inizio solitamente dalla redazione del documento di business plan.
È bene sapere che poi passerai al budget (il piano economico e finanziario) per poi tornare al documento e così via fino a che tutto non sarà perfetto.
Questo perchè la parte numerica non è altro che la trasformazione in numeri della tua idea di business e il documento dovrà rispecchiare i numeri che avrai inserito nel budget.
Ora torniamo un attimo al titolo per mettere a fuoco il topic di questo articolo e cioè “Come fare un business plan senza essere esperto“.
Per cui non mi dilungherò ne sul contenuto ne sui punti che dovrai toccare e nemmeno ti spiegherò che cos’è.
Troverai già decine di articoli che trattano questo argomento, incluso sul nostro sito!
Cercherò invece di darti alcuni consigli sugli strumenti da utilizzare e alcuni trucchi per fare un business plan completo senza lasciare nulla per strada.
I trucchi per fare un business plan completo
Mentre scrivo un nuovo business plan per un cliente, chiudo gli occhi e cerco di entrare “fisicamente”, anche se virtualmente, dentro alla sua attività.
La guardo mentre è in funzione e mi metto nei panni dei clienti e dei lavoratori dell’impresa per trasformare ogni dettaglio in numeri ed elementi descrittivi del piano d’aziendale.
Il documento di business plan dovrebbe iniziare con un elevator pitch ma vi consiglio di scriverlo per ultimo o, se non altro, di rivederlo una volta terminato il lavoro.
Che cos’è un elevator pitch?
Si tratta di una velocissima panoramica dell’intero business plan, altri la chiamano “Executive summary” ma io preferisco chiamarla Elevator pitch.
È la presentazione dell’idea di business in un minuto ovvero il tempo di salire in ascensore ed arrivare al piano (meglio se un grattacielo o un edeficio abbastanza alto).
Esempio di come fare un business plan senza annoiare il lettore
Prendiamo uno dei capitoli più rilevanti di un esempio business plan e cioè il mercato.
Per evitare di scrivere cose ovvie dobbiamo cercare di immedesimarci totalmente dentro al nostro progetto, ipotizziamo che si tratti di un negozio di frutta e verdura.
Quale sarà il nostro mercato di riferimento? Come scoprirlo? Lo vado a cercare in un libro, su internet, lo chiedo al commercialista?
Mettersi nei panni del cliente
Semplice, immedesimati nel cliente e pensa a dove andresti a comprare la frutta e la verdura: nel negozio di vicinato, nel piccolo supermercato o nel primo grande supermarcato che incontri. Oltre è praticamente impossibile.
Molto probabilente dal negozio di frutta e verdura ci andrai a piedi e quindi sceglierai il più vicino.
Magari andando in diverse direzioni ne incontrerai due o tre alla stessa distanza e quelli saranno i tuoi diretti concorrenti.
Al massimo, se possibile, allungherai un po’ il percorso per arrivare al primo piccolo supermercato ma poi considera che dovrai tornare a casa con i sacchetti della spesa.
Se invece prendi la macchina, già che ci sei andrai al grande supermercato.
La scelta della localizzazione
Dunque fai attenzione ad aprire il tuo negozio in una zona nella quale sia impossibile raggiungere a piedi un supermercato, piccolo o grande che sia!
In questo modo potrai sfruttare il vantaggio competitivo della vicinanza, della comodità e della qualità senza che il fattore prezzo ti penalizzi eccessivamente.
Quindi i tuoi concorrenti saranno il grande supermercato più vicino a te e i fruttivendoli raggiungibili a piedi.
Se sarai stato attento alla scelta della zona avrai escluso i piccoli supermercati dal momento che il cliente che prende la macchina andrà direttamente nel grande supermercato e se non la prende andrà al vicino negozio di frutta e verdura.
Disegnare il mercato di riferimento
Seguendo questo metodo potrai disegnare su una mappa il tuo mercato di riferimento ed individuare tutti i negozi di frutta e verdura coi quali ti contenderai la clientela che si trova a metà strada.
Descrivere il mercato sulla base di questi ragionamenti farà capire al lettore che hai elaborato il tuo progetto in modo approfondito.
Il destinatario farà maggior affidamento su di te, ad esempio per deliberare il finanziamento richiesto o per investire nella tua impresa.
Segui questo metodo per elaborare anche tutti gli altri punti del documento di business plan e vedrai che ne verrà fuori un lavoro interessante che convincerà il tuo destinatario a leggerlo fino in fondo.
Come fare il piano economico e finanziario
Se proprio volete farlo da soli dovete essere davvero esperti.
Anche tanti commercialisti non avrebberoo idea di come farlo senza utilizzare un software e quindi il mio consiglio è: utilizzatelo anche voi!!
Tranquilli, non c’è bisogno di spendere migliaia di euro.
Dai un’occhiata ai software offerti in questo sito!
Dopo che avrete finito di scrivere tutto il documento, magari seguendo la struttura già fatta nel documento incluso nel software, passiamo alla parte numerica.
Trasformiamo il progetto in numeri
Ora sfrutteremo tutti i ragionamenti fatti prima per ottenere tutti i dati numerici che ci servono.
Visto che abbiamo individuato la zona migliore nella quale aprire, avremo probabilmente già individuato anche i locali.
Sapremo quindi se sarà necessario un adeguamento degli impianti, degli infissi, servizi igienici e tutto quanto necessario.
Sapremo già le dimensioni delle celle frigorifere, degli scaffali, del furgone che ci servirà per acquisti e consegne, il bancone, il registratore di cassa e così via.
Avremo tra le mani un po’ di preventivi e comunque su internet potremo trovare velocemente i prezzi di quello che ci serve.
Bene, questi sono gli investimenti e avremo già gli importi e la data in cui sosterremo le varie spese.
Come fare un elenco dei prodotti commercializzati e scegliere i prezzi di vendita
Grazie all’approfondita analisi del mercato che abbiamo realizzato, conosciamo già tutti i nostri diretti concorrenti, gli articoli trattati ed i prezzi praticati.
Nel capitolo sul marketing avremo inoltre elaborato una strategia per raggiungere i nostri obiettivi di vendita basata sulla qualità, sul servizio o su una price competition.
Faremo quindi un elenco degli articoli che commercializzeremo, ognuno con il proprio prezzo medio di vendita.
Rifacendoci al capitolo sui mercati di approvigionamento e la logistica, indicheremo anche i prezzi di acquisto e cioè quelli praticati dai fornitori ai quali ci rivolgiamo.
Il calcolo dei volumi di vendita e di acquisto
In funzione delle strategie di marketing adottate, degli spazi a disposizione e della deperibilità delle merci possiamo calcolare le quantità di merci che ci aspettiamo di vendere ogni giorno e, di conseguenza, quelle che acquisteremo.
Ovviamente, se abbiamo optato per una strategia di prezzo aggressiva, tratteremo un maggior volume di merce.
Se invece puntiamo più sulla qualità e ad un prezzo maggiore avremo sicuramente volumi minori di vendite.
Tutte le ipotesi che faremo andranno comunque validate per vedere se gli spazi a disposizione ed il personale assunto saranno sufficienti per gestirli in maniera efficiente.
Una volta definiti i volumi complessivi di vendite, potremo dividerli tra i singoli prodotti sulla base delle nostre esperienze o sulla base di rilevazioni sui consumi effettuate direttamente da noi o, se disponibili, da terzi.
Sulla base dei volumi di vendita definiremo poi i volumi di acquisto di ogni prodotto.
Grazie ai dati calcolati fino ad ora, abbiamo già la possibilità di calcolare:
- il fatturato della nostra impresa mese per mese e per ogni anno;
- i costi di acquisto della merce, mensili e annuali.
Considerato che grazie ai dati inseriti precedentemente avremo a disposizione anche le spese per investimenti ed i relativi ammortamenti, non ci resta che calcolare i costi fissi.
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