I COSTI PER APRIRE UN’IMPRESA DI PULIZIE
L’apertura di un’impresa di pulizie in Italia nel 2023 comporta diversi costi, che variano a seconda della dimensione e della portata dell’attività.
Calcolare fin da subito l’entità delle spese per investimenti e dei costi fissi e variabili è fondamentale per conoscere con esattezza il fabbisogno finanziario e l’importo dei finanziamenti da richiedere.
Per ottenere un finanziamento dalla banca o per partecipare ad un bando per la richiesta di contributi a fondo perduto, è fondamentale la redazione di un business plan preciso, realistico e ben fatto.
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Ecco una panoramica dei principali costi da considerare:
Costi per investimenti iniziali:
- Costituzione dell’impresa: la costituzione di una società, come una srl, può comportare spese legali e notarili, oltre ai costi di registrazione, che possono variare tra 1.500 e 3.000 euro.
- Autorizzazioni e licenze: secondo le normative locali, potrebbero essere necessarie licenze specifiche per operare nel settore delle pulizie, con costi variabili.
Attrezzature:
- Macchinari e attrezzi di pulizia: l’acquisto di attrezzature professionali per la pulizia, come aspirapolvere industriali, macchine lavapavimenti, attrezzi per la pulizia di vetri e superfici, può variare notevolmente. Un set di base potrebbe costare tra i 3.000 e i 10.000 euro, a seconda della qualità e della quantità delle attrezzature.
- Veicoli: se si prevede di offrire servizi a domicilio, sarà necessario disporre di uno o più veicoli per il trasporto del personale e delle attrezzature. Il costo dipenderà dalla scelta tra acquisto, leasing o noleggio.
Arredi e ufficio:
- Affitto locale/ufficio: se si decide di avere un ufficio o un deposito per le attrezzature, i costi di affitto varieranno in base alla località e alle dimensioni del locale. In media, si può considerare un costo mensile di 500-2.000 euro.
- Arredamento e forniture ufficio: scrivanie, computer, software di gestione, e altre forniture d’ufficio possono costare tra i 1.000 e i 5.000 euro.
Personale:
- Salari: i costi del personale dipendono dal numero di dipendenti e dal tipo di contratto di lavoro. Il salario medio per un addetto alle pulizie può variare da 1.200 a 1.800 euro al mese per dipendente, a seconda dell’esperienza e della regione.
- Assunzioni e formazione: le spese per il reclutamento e la formazione del personale possono includere annunci di lavoro, corsi di formazione e certificazioni.
Altri costi:
- Assicurazione: è fondamentale stipulare un’assicurazione di responsabilità civile e, se applicabile, per i veicoli e le attrezzature. Il costo varia in base alla copertura.
- Marketing e pubblicità: creare un sito web, materiali promozionali e campagne pubblicitarie può richiedere un investimento iniziale di almeno 1.000-3.000 euro.
Capitale di esercizio:
- Liquidità iniziale: è consigliabile avere un capitale di esercizio per coprire le spese operative nei primi mesi di attività, che può variare da 5.000 a 10.000 euro.
In sintesi, l’investimento iniziale totale per avviare un’impresa di pulizie in italia potrebbe variare approssimativamente tra i 20.000 e i 40.000 euro, escludendo il capitale di esercizio. Queste cifre sono indicative e possono variare a seconda delle specifiche esigenze e scelte dell’imprenditore.
I requisiti per avviare un’impresa di pulizie
Avviare un’impresa di pulizie in Italia richiede il rispetto di specifici requisiti legali e amministrativi.
Ecco una panoramica dei passaggi e delle autorizzazioni necessarie:
Registrazione dell’impresa:
- Scegliere la forma giuridica: l’imprenditore deve decidere la forma giuridica dell’azienda (es. Ditta individuale, società a responsabilità limitata, ecc.).
- Iscrizione alla camera di commercio: è necessario registrare l’impresa al registro delle imprese presso la camera di commercio locale.
Codice ateco:
Identificare il codice ateco: bisogna identificare il codice ateco (classificazione delle attività economiche) specifico per le attività di pulizia. Il codice ATECO per un’impresa di pulizie in Italia generalmente corrisponde alla categoria “81.2 – Attività di pulizia”. Questa categoria comprende:
- 81.21: Pulizia generale non specializzata di edifici (che include la pulizia ordinaria e straordinaria di edifici o parti di edifici).
- 81.22: Altre attività di pulizia degli edifici e di pulizia industriale (comprendente la pulizia specializzata, come quella di macchinari industriali, la pulizia di treni, autobus, aerei, ecc.).
Partita iva e aspetti fiscali:
- Apertura partita iva: è indispensabile aprire una partita iva presso l’agenzia delle entrate.
- Gestione aspetti fiscali: occorre definire il regime fiscale più adatto (es. Regime forfettario, regime ordinario) e assicurarsi di adempiere a tutte le obbligazioni fiscali.
Autorizzazioni e licenze:
- Scia (segnalazione certificata di inizio attività): in alcuni casi, potrebbe essere richiesta la scia per l’inizio dell’attività di pulizia.
- Verifica delle normative locali: è importante verificare eventuali normative o requisiti specifici richiesti a livello comunale o regionale.
Requisiti professionali e di sicurezza:
- Competenze professionali: non sono richieste specifiche qualifiche professionali per avviare un’impresa di pulizie, ma è consigliabile avere una buona conoscenza dell’uso corretto dei prodotti e del settore.
- Norme di sicurezza sul lavoro: bisogna garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro (d.lgs. 81/2008), incluse le misure di sicurezza per i dipendenti e la formazione adeguata.
Assicurazione:
- Polizza di responsabilità civile: è fortemente consigliato stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile per tutelarsi da eventuali danni causati a terzi durante l’esecuzione dei lavori.
Gestione del personale:
- Assunzione e gestione del personale: se si prevede di assumere personale, è necessario adempiere a tutti gli obblighi relativi al contratto di lavoro, contributi previdenziali, assicurazioni e formazione.
Aspetti ambientali:
- Smaltimento rifiuti e prodotti chimici: è importante seguire le normative per lo smaltimento dei rifiuti e l’utilizzo di prodotti chimici, specialmente se consideriamo la crescente attenzione per l’ambiente.
Questi requisiti forniscono un quadro generale delle procedure e delle normative da seguire.
Tuttavia, si consiglia sempre di consultare un esperto legale o un commercialista per assicurarsi di adempiere a tutte le normative specifiche e locali.
Importanza e costi del piano di marketing per un’impresa di pulizie
Fare un piano di marketing per un’impresa di pulizie è fondamentale per diversi motivi:
Identificazione del target di mercato
Per un’impresa di pulizie, è essenziale capire chi sono i clienti ideali. Potrebbero essere proprietari di abitazioni, imprese commerciali, uffici, scuole, ospedali, o altre entità che richiedono servizi di pulizia regolari. Un piano di marketing aiuta a focalizzarsi su questi segmenti.
Posizionamento e differenziazione
Il settore delle pulizie è competitivo. Un piano di marketing aiuta a definire il posizionamento unico dell’impresa, evidenziando punti di forza come l’uso di prodotti ecologici, servizi specializzati (come la pulizia profonda o la sanificazione), o un eccellente rapporto qualità-prezzo.
Strategie promozionali efficaci
Un piano di marketing determina le migliori strategie e canali promozionali. Per le imprese di pulizia, ciò potrebbe includere pubblicità locale, marketing digitale (seo, social media, email marketing), partnership con agenti immobiliari o gestori di edifici, e programmi di fidelizzazione dei clienti.
Budget e controllo dei costi
Un piano di marketing chiarisce quanto spendere in attività promozionali. Per le imprese di pulizie, i costi potrebbero includere la creazione di un sito web, i costi per i social media o le campagne pay-per-click, la stampa di volantini o biglietti da visita, e le spese per eventi o sponsorizzazioni locali.
Misurazione dei risultati e adattamento
Un piano di marketing non è statico; permette di misurare l’efficacia delle varie strategie e di apportare modifiche per ottimizzare il roi. Questo è particolarmente importante in un settore dinamico come quello delle pulizie.
Crescita e sviluppo sostenibili
Infine, un buon piano di marketing sostiene la crescita e lo sviluppo sostenibili dell’impresa, aiutando a stabilire obiettivi a lungo termine e a identificare nuove opportunità di mercato o servizi da offrire.
I costi per il piano di marketing e la promozione
In termini di costi, questi variano in base alla scala e all’ambito delle attività di marketing.
Per esempio, il costo per lo sviluppo di un sito web può variare da qualche centinaio a diverse migliaia di euro, mentre le campagne pubblicitarie digitali possono avere un budget flessibile in base agli obiettivi desiderati.
È importante ricordare che il piano di marketing dovrebbe essere visto come un investimento per la crescita e il successo a lungo termine dell’impresa.
Articolo scritto il 15/11/2023

STEFANO VENTURA – Linkedin
Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in Italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista. Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.
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