C’è qualcosa di affascinante nel mondo dei caffè italiani. Il ritmo frenetico del mattino, l’aroma del caffè che riempie l’aria, il fruscio dei giornali, le risate e le chiacchiere dei clienti – è come se ogni giorno avesse il suo particolare ritmo e sinfonia.
Forse è per questo che molte persone sognano di aprire il proprio bar o caffetteria. Tuttavia, la domanda che spesso sorge è: quanto costa veramente avviare un bar in Italia?
Aprire un bar è un’impresa che richiede non solo passione e dedizione, ma anche un significativo investimento finanziario. I costi possono variare notevolmente a seconda di una serie di fattori, tra cui la location, il tipo di bar, le dimensioni del locale e molti altri.
Tuttavia, con la giusta pianificazione e una buona conoscenza del settore, il sogno di possedere un bar può diventare una realtà tangibile.
Nel corso di questo articolo, vi guideremo attraverso i vari costi associati all’apertura di un bar in Italia, esaminando sia le spese iniziali che i costi operativi.
Esploreremo le varie opzioni di finanziamento disponibili e discuteremo dell’importanza di un solido piano di business.
Che tu stia pensando di aprire un piccolo bar di quartiere, una moderna caffetteria o un elegante cocktail bar, speriamo che queste informazioni ti aiutino a fare un passo avanti verso la realizzazione del tuo sogno.
QUANTO COSTA APRIRE UN BAR CAFFETTERIA NEL 2023
Aprire un bar in Italia può essere un’avventura appagante e proficua, ma è importante considerare attentamente i costi iniziali necessari per avviare l’attività. I costi possono variare notevolmente a seconda della tipologia di bar e della modalità di avviamento. Vediamo le diverse opzioni:
Costi per l’apertura di un nuovo bar da zero
Avviare un nuovo bar da zero offre la massima libertà in termini di design e concetto, ma comporta anche i costi più elevati.
In questo caso, dovrai considerare le spese per la ristrutturazione del locale, l’acquisto di attrezzature e forniture, l’ottenimento delle licenze necessarie, l’assunzione del personale, e la promozione dell’apertura.
Puoi prevedere di spendere tra i 70.000 e i 150.000 euro, ma il costo potrebbe aumentare se scegli una posizione prestigiosa o se opti per un design interno di lusso.
Acquisto di un bar già avviato
L’acquisto di un bar già esistente può essere un modo più veloce per entrare nel settore. Il vantaggio è che già si dispone di una clientela, di un marchio e, spesso, di personale esperto. Il costo dipenderà dal fatturato del bar, dalla sua ubicazione, dalle condizioni del locale e delle attrezzature, ma può variare da 50.000 euro fino a diverse centinaia di migliaia di euro.
Costi per un bar in affitto d’azienda
L’affitto d’azienda è un’opzione che prevede la presa in gestione di un bar già avviato pagando un canone mensile.
Questa può essere un’opzione conveniente se non hai la liquidità per comprare un bar o avviarlo da zero. Il costo dell’affitto varia in base a fattori come la posizione e le dimensioni del bar, ma può oscillare tra 1.000 e 3.000 euro al mese.
I costi per aprire un bar in franchising
Un franchising di un bar o caffetteria può offrire vantaggi come la notorietà del marchio e il supporto nell’apertura e nella gestione del bar.
Tuttavia, dovrai anche pagare una quota di franchising iniziale e delle royalties periodiche. Il costo di un franchising può variare notevolmente a seconda del marchio, ma può variare tra 20.000 e 100.000 euro per la quota iniziale.
Come disse un tempo Richard Branson, imprenditore britannico fondatore del Virgin Group: “Le opportunità di business sono come gli autobus, ce n’è sempre un altro che arriva”.
Non lasciare che l’alta barriera finanziaria all’ingresso ti impedisca di inseguire il tuo sogno di aprire un bar.
Prima di prendere qualsiasi decisione, ti consiglio di preparare un piano di business dettagliato, che includa un’analisi dei costi di avviamento, dei costi operativi e delle proiezioni di reddito.
Ricorda che i costi iniziali possono essere significativi, ma con la gestione corretta, l’apertura di un bar può essere un investimento redditizio.
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APRIRE UN BAR: COSTI FISSI, VARIABILI E INVESTIMENTI INIZIALI
Per l’apertura e la gestione del bar devi prevedere una serie di costi che si manifesteranno nelle varie fasi della vita del tuo bar.
I primi costi da sostenere sono quelli per l’allestimento e l’avviamento del bar.
Durante l’attività operativa dovrai poi sostenere i costi fissi, indipendentemente dall’andamento dell’attività, e quelli variabili per l’acquisto delle materie prime e delle merci.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono e a quanto ammontano.
I costi fissi del bar
Oltre ai costi iniziali per avviare l’attività, ci sono vari costi fissi che devono essere affrontati mensilmente nel corso della gestione di un bar caffetteria. Questi costi includono:
- Affitto del Locale: Questo può variare ampiamente a seconda della posizione e delle dimensioni del locale. In una piccola città o in una zona periferica, l’affitto potrebbe oscillare tra i 500 e i 1.000 euro al mese. In una grande città o in una zona di alto passaggio, l’affitto potrebbe essere di parecchi migliaia di euro al mese;
- Utenze (acqua, luce, gas): I costi delle utenze possono variare in base al consumo, ma in media si può stimare un costo di circa 300-500 euro al mese;
- Stipendi del Personale: Anche qui, i costi possono variare in base al numero di dipendenti, al tipo di contratto e alle ore lavorative. Per un bar di dimensioni medie con 2-3 dipendenti, i costi potrebbero essere tra i 3.000 e i 6.000 euro al mese, considerando un salario medio di 1.000-2.000 euro al mese per ciascun dipendente a tempo pieno;
- Assicurazioni: L’assicurazione commerciale per proteggere l’attività da eventuali danni o incidenti può costare diverse centinaia di euro all’anno, a seconda della copertura scelta;
- Manutenzione e pulizia: Questi costi includono la pulizia regolare del locale, la manutenzione delle attrezzature, le riparazioni e i rifornimenti di prodotti per la pulizia. Si può prevedere un costo di circa 200-300 euro al mese;
- Marketing e Pubblicità: Il budget per il marketing potrebbe includere la pubblicità online, i volantini, gli eventi speciali e altre attività promozionali. Questo costo varierà a seconda delle specifiche strategie di marketing, ma potrebbe essere di circa 200-500 euro al mese.
Ricorda che queste sono solo stime approssimative e i costi reali possono variare in base a molteplici fattori, tra cui la posizione del bar, la dimensione del locale, il tipo di clientela, la qualità dei prodotti offerti e la gestione dell’attività.
I costi variabili del bar
I costi variabili di un bar o caffetteria sono quelli che cambiano in modo direttamente proporzionale ai volumi di produzione e vendita dei prodotti del bar.
I costi variabili sono quelli più difficili da calcolare perché dipendono dall’andamento dei prezzi ma anche dall’andamento del bar.
Vediamo quali sono i costi variabili di un bar caffetteria o di un tapas bar o anche un cocktail bar:
- Costo delle merci: parliamo delle merci che vengono rivendute tali e quali come le bibite, le caramelle, gli snack, le patatine, birre in bottiglia e alla spina. Questi costi possono rappresentare una percentuale significativa del fatturato che si aggira, normalmente, intorno al 30/35% del prezzo di vendita;
- Costi variabili per le materie prime: si tratta di tutte le materie prime per preparare i caffè, i cocktails, le pizzette, i cornetti, panini, pasti veloci, aperitivi e tutto quanto prodotto e offerto dal bar;
- Commissioni per le Carte di Credito: Molti bar e caffetterie accettano pagamenti con carta di credito. Le società di carte di credito addebitano solitamente una commissione per ogni transazione, quindi questo costo aumenterà con il volume delle vendite;
- Costi di Consegna e Spedizione: Se il tuo bar o caffetteria offre un servizio a domicilio, questi costi aumenteranno con il numero di consegne che effettui;
Ricorda che i costi variabili dipendono dal volume delle vendite e dall’attività specifica, quindi possono essere difficili da prevedere con precisione.
Gestire con attenzione i costi variabili può fare la differenza tra un’attività redditizia e una che fatica a raggiungere il pareggio.
Per questo motivo è importante pianificare l’attività in modo dettagliato utilizzando software che permettano di calcolare i costi variabili in modo dettagliato ed analitico come il software business plan di Bsness.com
Gli investimenti iniziali per aprire un bar
Gli investimenti iniziali per aprire un bar in Italia variano in base a una serie di fattori, come la dimensione e la posizione del bar, il tipo di attività che intendi avviare (caffetteria, wine bar, pub, ecc.) e le tue aspettative in termini di qualità dell’arredamento e delle attrezzature.
Vediamo di seguito quali sono le spese principali che dovrai sostenere:
- Costituzione della società: comporta un costo iniziale di circa 1.000-2.000 euro. Questo include le spese notarili, i costi di registrazione e le spese per l’ottenimento del codice fiscale e della partita IVA;
- Ottenimento dei permessi: i permessi necessari per aprire un bar in Italia includono il permesso di costruzione (se necessario), l’attestato di idoneità sanitaria, la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande, e il permesso di suonare musica. I costi variano, ma puoi prevedere di spendere tra 1.000 e 3.000 euro;
- Arredamenti e attrezzature: l’arredamento e le attrezzature necessarie per un bar includono i banchi, le sedie, i tavoli, l’attrezzatura per la cucina e il bar (come la macchina per il caffè, il frigorifero, ecc.) e i sistemi di illuminazione e di suono. I costi possono variare enormemente in base alla qualità e alla quantità delle attrezzature, ma generalmente oscillano tra 20.000 e 50.000 euro;
- Software di gestione operativa: un buon software per la gestione del bar può costare tra 500 e 2.000 euro all’anno, a seconda delle funzionalità che offre.
Come risparmiare sui costi di avviamento
Un modo efficace per risparmiare e ottimizzare il tuo budget è pianificare attentamente e fare acquisti intelligenti.
Ad esempio, potresti considerare l’acquisto di attrezzature usate o ricondizionate, che spesso sono disponibili a una frazione del costo delle nuove e possono funzionare altrettanto bene. Inoltre, prenditi il tempo per confrontare i prezzi e le offerte di diversi fornitori.
Infine, non dimenticare l’importanza di un buon piano di business. Un piano di business ben scritto ti aiuterà a identificare le aree in cui è possibile risparmiare, a prevedere i costi futuri e a pianificare la crescita del tuo bar.
QUANTI SOLDI DEVI AVERE PER APRIRE UN BAR?
Il costo totale per aprire un bar in Italia può variare in maniera significativa a seconda di una serie di fattori, compresi la location, il tipo di bar, la dimensione del locale, l’entità delle ristrutturazioni necessarie e la qualità delle attrezzature e degli arredamenti.
Comunque, una stima generica dei soldi che devi avere per aprire un bar, potrebbe collocarsi tra i 70.000 e i 150.000 euro.
Questo include tutti i costi menzionati precedentemente, oltre ai costi di gestione per i primi mesi.
E’ possibile che non tu non abbia tutta questa somma a disposizione, e questo è dove entrano in gioco i finanziamenti e i contributi a fondo perduto.
Finanziamenti bancari
le banche e altre istituzioni finanziarie offrono prestiti e linee di credito specifici per l’avviamento di nuove imprese. La percentuale di interesse e i termini del prestito varieranno in base a una serie di fattori, compresa la tua storia creditizia e la robustezza del tuo piano di business.
Contributi a fondo perduto
questi sono sostanzialmente “donazioni” da parte di enti pubblici o privati per sostenere l’avviamento di nuove imprese.
In Italia, ci sono numerosi programmi a livello regionale e nazionale che offrono contributi a fondo perduto per i nuovi imprenditori.
Questi contributi possono coprire una percentuale significativa dei costi iniziali, ma richiedono generalmente un processo di domanda competitivo e la presentazione di un piano di business solido.
Soci o investitori
Puoi trovare soci o investitori disposti a finanziare una parte o tutto il costo iniziale del tuo bar.
Questo potrebbe includere amici, familiari, colleghi, o investitori professionisti. In cambio del loro finanziamento, avrebbero diritto a una quota della tua impresa e/o a una percentuale dei futuri profitti.
In tutti questi casi, avere un solido business plan è fondamentale.
Il business plan, non solo aiuterà a chiarire i tuoi obiettivi e le tue strategie, ma dimostrerà anche ai potenziali finanziatori che hai una visione chiara e realistica del tuo progetto.
Dovrebbe includere un’analisi di mercato, un piano di marketing, una proiezione finanziaria e un piano operativo.
Non sottovalutare l’importanza di una pianificazione accurata e di un’attenta gestione finanziaria. Ricorda che “Chi ben comincia è a metà dell’opera”.
Articolo aggiornato e rivisto il 20/6/2023
STEFANO VENTURA – Linkedin
Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in Italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista. Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.
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