Nonostante un mercato piuttosto saturo, aprire un bar può essere ancora un’idea imprenditoriale vincente.
Per dare concretezza all’iniziativa commerciale è necessaria una pianificazione attenta e dettagliata:
- calcolare con precisione quanto costa aprire un bar;
- scoprire il fabbisogno finanziario e disporre della liquidità necessaria.
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: il primo passo da fare per l’apertura di un bar è quello della realizzazione di un business plan, ben fatto e basato su dati e informazioni realistiche.
Guarda la presentazione del software business plan bar in un minuto!
Se lo vuoi fare in lingua spagnola accedi alla pagina del plan de negocios de una cafetería
E ne approfittiamo per ricordarvi dell’esistenza del software business plan bar di Bsness.com
Il software tutto italiano per fare il business plan di un bar in modo semplice e rapido, anche senza essere un esperto.
Potrai lavorare direttamente su un esempio completo realizzato da un team di esperti del settore e rimarrai stupito dalla bellezza del piano di marketing, dalla ricerca di mercato aggiornata, dall’analisi dell’impatto ambientale, delle risorse umane e tanto altro ancora!
Il software include un esempio di business plan già fatto (sia per la parte numerica che per quella descrittiva) sul quale poter direttamente lavorare.
Sarà sufficiente apportare solo le modifiche necessarie e l’intero lavoro si aggiornerà automaticamente sulla base delle variazioni apportate.
In questo articolo vediamo quali sono tutti le voci di costo delle quali tener conto in fase di apertura di un bar.
Vediamo poi come variano in funzione delle modalità di acquisizione del bar, della tipologia e, ovviamente, delle dimensioni.
Poi, come sempre, oltre alla corretta pianificazione e alla disponibilità delle risorse finanziarie sufficienti sarà fondamentale:
- l’esperienza nella gestione di un bar;
- le capacità attitudinali;
- la voglia e la volontà di lavorare ed avere successo
e anche, perchè no, un po’ di fortuna.
QUANTO COSTA APRIRE UN BAR: SPESE E INVESTIMENTI DA SOSTENERE
I costi per aprire un bar, cambiano sensibilmente in base a:
- modalità di acquisizione del bar: apertura ex novo, acquisto della licenza, affitto d’azienda;
- tipologia di bar che si vuole aprire: caffetteria, tapas bar, cocktail bar, wine bar, disco bar ecc;
- dimensioni del bar: piccolo, grande, con dejor, con terrazza, sky bar ecc;
- localizzazione del bar: in un paesino di montagna, nella via o nella piazza centrale di una grande città, in una stradina del centro storico, in periferia ecc.
Sembrano tutte cose scontate ma è meglio mettere tutto nero su bianco e identificare esattamente il bar che vogliamo aprire, sotto ogni aspetto, e partendo da li andare a calcolare tutti i singoli costi a cui andremo incontro.
Un conto infatti è rilevare un’attività già esistente e un altro è dare vita dal nulla a una nuova attività commerciale.
Rilevare un bar già esistente o aprirlo nuovo?
A seconda dei casi cambiano entità e voci di spesa: rilevare un’attività preesistente significa poter contare su locali già a norma di legge e su un bar pronto all’uso, a fronte di costi da sostenere per rilevare il bar, per il notaio e per un eventuale intermediario.
Per aprire un bar ex novo invece serve più tempo per allestire e arredare la location, per le attrezzature, per individuare i fornitori che propongono le migliori condizioni e per dare visibilità alla nuova iniziativa commerciale attraverso una corposa campagna promozionale.
Lo stato dei locali, la loro posizione e le dimensioni sono caratteristiche che hanno un peso determinante sia nella fase iniziale che nella gestione di un bar.
Se vuoi aprire un bar in Spagna, guarda l’articolo “Como montar una cafetería“
Il costo dell’affitto del bar
Per un locale in centro città o comunque nei pressi di punti strategici come quartieri ben frequentati, centri commerciali, centri storici e luoghi turistici dovrai sostenere dei costi d’affitto superiori perché sono posti che garantiscono una certa visibilità e un grande flusso di clientela.
Mentre per aprire un bar in periferia risparmierai sull’affitto, ma dovrai impegnarti e investire tanto per dare visibilità al bar.
Dovrai calcolare se il maggior affitto richiesto sarà compensato dal numero maggiore di clienti che entreranno nel bar oppure no.
I costi da affrontare per l’affitto e sistemazione dei locali, tuttavia, rappresentano solo una delle importanti voci di spesa perché sull’investimento da fare grava molto anche il personale da assumere.
Le retribuzioni per il personale dipendente
Le retribuzioni da corrispondere al personale e i relativi contributi da versare allo Stato costituiscono un costo notevole, che cresce naturalmente in base al numero, all’esperienza e alla notorietà delle persone da assumere.
Tapas bar, cocktail bar o wine bar?
I macchinari, gli arredi e le attrezzature varieranno sensibilmente in funzione della tipologia di bar che hai intenzione di aprire:
Per aprire un tapas bar dovrai investire molto sulla cucina, sulle celle frigorifere e su un ampio bancone con vetrine refrigerate o riscaldate dove presenterai tutte le tapas e i piatti del giorno.
Dovrai aver sempre disponibili molte materie prime da conservare correttamente e da cucinare quotidianamente.
Se invece stai pensando di aprire un cocktail bar, dovrai investire molto sulle vetrine degli alcoolici e su un ampio bancone attrezzato con lavandini e frigoriferi cove verranno preparati e serviti i cocktail.
Una parte importante dell’investimento sarà occupata dall’impianto audio, di illuminazione e areazione.
Per aprire un wine bar, invece, le spese principali saranno costituite dalla cantina vera e propria e dai vini che dovrai acquistare per poter avere una dotazione iniziale che dia prestigio al tuo locale.
Potrai accompagnare i tuoi vini con taglieri di affettati e formaggi, olive e stuzzichini quindi non sarà necessario avere una cucina completa e, in questo caso, gli investimenti potrebbero essere piuttosto limitati.
Pubblicità e social per promuovere l’apertura del bar
Anche la campagna promozionale e la realizzazione di un sito web di impatto e ben strutturato comportano delle spese che non puoi ignorare.
Potrai promuovere il tuo bar attraverso i canali online (sito, social network) e i mezzi tradizionali come TV, radio e riviste specializzate.
Visto il grande utilizzo dei siti e dei social network da parte di gran parte dei consumatori, per trasmettere una buona immagine del tuo bar, la promozione online è non solo un’ottima scelta ma anche un’opzione obbligata per stare al passo coi tempi e per contenere i costi pubblicitari.
I costi variabili del bar caffetteria
Da non sottovalutare, anche se spalmati nel corso della gestione del bar, sono i costi variabili per l’acquisto delle materie prime, bevande, gelati, caffè e tutto quanto ti servirà per preparare i prodotti offerti nel tuo menu.
Si tratta di costi non facili da prevedere perchè variano proporzionalmente al numero di clienti che entreranno nel tuo locale e quindi sarà facile fare previsioni sbagliate in eccesso o in difetto.
I costi burocratici per l’avviamento del bar
Infine, per un’ottimale pianificazione dei costi tieni conto anche della trafila burocratica da ultimare per aprire un bar in piena regola e senza alcun problema.
Aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, l’iscrizione presso la Camera di Commercio, l’apertura delle posizioni INPS e INAIL, i permessi igienico -sanitari, le autorizzazioni comunali sono adempimenti obbligatori per avviare un’attività e che comportano altri rilevanti costi.
Dopo l’elenco delle voci dei costi da sostenere, ora ti starai chiedendo ma, in definitiva, quanto costa aprire un bar?
Per aprire un bar dal nulla è necessario un capitale non inferiore a circa 90mila/100mila euro, mentre rilevare un’attività commerciale preesistente potrebbe costarti anche 120mila/130mila euro.
Aprire un’attività partendo da zero vuol dire investire inizialmente almeno 30mila euro per:
- l’affitto del locale e le attrezzature;
- 20mila per l’arredamento;
- 20mila per gli interventi di adeguamento;
- 15mila per le materie prime;
- 7mila euro per la campagna di marketing;
- 10mila euro tra personale, utenze e burocrazia.
Un gran bel capitale da investire, un motivo in più per fare le cose con giudizio e senza improvvisare nulla.
QUANTO COSTA APRIRE UN TAPAS BAR: IL BUSINESS PLAN E LA PIANIFICAZIONE
Aprire un bar avvalendoti di una buona pianificazione è un ottimo passo in avanti verso il successo.
Dovrai innanzitutto chiarire quale tipologia di bar intendi aprire perchè sulla base della tua scelta avrai una serie di costi caratteristici da sostenere.
Se, ad esempio, intendi aprire un tapas bar, dovrai affrontare notevoli costi per un ampio bancone nel quale i clienti potranno sedersi sui caratteristici sgabelli e prevedere anche tutta una serie di vetrine, refrigerate o riscaldate, nelle quali esporre tutte le tapas, i montaditos, le razioni e ogni altra portata che deciderai di preparare.
Sarà importante avere una buona ed ampia cucina, in regola con tutte le previsioni di legge, nella quale preparare rapidamente tutte le tapas e i piatti del giorno.
Quanto costa aprire un cocktail bar o un wine bar
I costi per aprire un cocktail bar saranno quelli per la vetrina, alle spalle del barman, nella quale esporre tutti i superalcolici.
Dovrai anche sostenere i costi necessari per un buon impianto stereo che saranno direttamente proporzionali alla dimensione e alla qualità.
Normalmente saranno presenti anche diversi televisori nei quali riprodurre videoclip o altro materiale video che crei l’atmosfera.
Se nel locale entreranno molte persone tieni conto anche di un buon impianto di climatizzazione.
Quanto costa, invece, aprire un wine bar?
In questo caso dovrai sostenere le spese per l’acquisto delle cantinette nelle quali esporre i vini e anche quelli per la cantina vera e propria, con tutta una serie di vini, pregiati o meno, che ti costeranno almeno 5/10.000 euro.
Sarà importante arredare il locale in tema con la tipologia di vini proposti e anche questa voce di spesa potrebbe essere piuttosto rilevante.
I costi per l’analisi di mercato e l’attività promozionale
Commissionare una ricerca di mercato ad hoc per l’apertura del proprio bar sarebbe probabilmente troppo costoso.
Il consiglio è quello di studiarsi tutte le ricerche, i dati e le informazioni disponibili in rete e presso le camere di commercio e anche di investire parte del proprio tempo per tracciare una mappa di tutti i possibili concorrenti della zona.
Potrete approfittare per analizzare i concorrenti che hanno più successo e cercare di capire quali sono i fattori che li portano ad avere più clienti degli altri.
Allo stesso modo dovrete cercare di capire perchè altri bar, invece, sono spesso vuoti ed hanno bassi fatturati.
Anche la promozione del locale può essere molto costosa ma ci sono tanti metodi per ottimizzare la spesa in pubblicità.
Dovrai fare molta attenzione a localizzare il più possibile le campagne promozionali evitando di spendere inutilmente il proprio budget con pubblicità che vada al di fuori del proprio target.
Ad esempio le campagne social possono essere mirate con precisione alla propria clientela target sia per localizzazione che per appartenenza a categorie demografiche o sociali.
In questo modo si possono raggiungere ottimi risultati con un budget limitato.
Il software per calcolare quanto costa aprire un bar
Dirti quanto costa aprire un bar è impossibile perchè dipende da troppi fattori ed è impossibili dare una risposta univoca.
Però possiamo dirti come calcolarlo con precisione e cioè con il software business plan bar che è un programma specifico per tutte le tipologie di bar.
Contiene un esempio di business plan già fatto per un bar caffetteria che ti guiderà attraverso tutte le fasi per pianificare l’apertura di un bar di successo.
Realizzando il business plan per il bar, dovrai per forza prendere in esame tutti gli aspetti della sua organizzazione e funzionamento dalla quale scaturiranno tutte le singole spese.
Il software calcolerà automaticamente le spese complessive ed il fabbisogno finanziario sulla base dei dati e delle informazioni che ti verranno richieste e che dovrai fornire coerentemente con tutto quanto visto in precedenza.
I finanziamenti per aprire un bar
Nel caso in cui tu non disponga del capitale sufficiente per aprire un bar potresti, con i dovuti requisiti, accedere ad un finanziamento bancario o ad agevolazioni a fondo perduto.
È importante verificare se puoi accedere ai bandi di invitalia come, ad esempio, Resto al sud, Smart&start o Selfiemployment.
Le forme di finanziamento a fondo perduto costituiscono sicuramente un grande sostegno per chi vuole avviare un’attività ex-novo.
Si tratta di prestiti garantiti da enti europei, nazionali e regionali per rilanciare le attività di impresa nel nostro Paese o di un contributo a fondo perduto che, per una determinata percentuale, non richiede la restituzione delle somme erogate.
Un’ottima opportunità riservata principalmente a particolari categorie come giovani, disoccupati e donne.
Per non perdere qualche buona occasione ti consiglio di consultare con costanza i siti del Ministero dello Sviluppo Economico, regionali e quello di Invitalia.
I prestiti bancari per l’apertura del bar
In alternativa, puoi sempre chiedere un prestito a un istituto di credito.
In quest’ultimo caso le condizioni saranno diverse e molto meno favorevoli, ma comunque il ricorso a una banca resta un’altra opportunità per far fronte a un’eventuale carenza finanziaria.
L’importante è fare prima un’indagine di mercato per risalire al finanziamento più conveniente e ai tassi di interesse migliori.
Con i comparatori online per confrontare le tante offerte bancarie occorrono pochi minuti e un minimo di conoscenza del settore dei finanziamenti.
Basta compilare dei format con le indicazioni richieste e alcuni dati personali per ottenere un quadro comparativo delle proposte di finanziamento dei diversi istituti di credito.
Aprire un bar in franchising
Un’altra possibilità per aprire un bar è quella che porta direttamente alla formula del franchising.
Una modalità per fruire di semplificazioni di pagamento, leasing o comodato d’uso delle attrezzature, dei macchinari, degli arredi e per usufruire di sconti per la fornitura della merce.
Con il franchising puoi anche avvantaggiarti di un marchio noto e di una realtà consolidata sul mercato.
Vantaggi da prendere in considerazione, al pari di altre opportunità, per aprire un bar limitando i rischi di fallimento e accrescendo le possibilità di successo.
L’affitto d’azienda del bar
Se vuoi ridurre al minimo gli investimenti, puoi anche valutare di prendere in gestione un bar già esistente.
Dovrai semplicemente pagare un canone mensile e senza dover affrontare tutte le spese iniziali e le trafile burocratiche necessarie.
In Italia, come altrove, aprire un bar e puntare a grandi soddisfazioni e a un buon volume di affari è una strada quindi ancora percorribile.
L’importante è sapersi muovere e conoscere le strategie richieste per sbaragliare la concorrenza.
Al contrario, agire con leggerezza è solo la maniera più veloce per compromettere le buone intenzioni di partenza e mandare in fumo l’investimento.
STEFANO VENTURA – Linkedin
Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista. Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.
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