Il conto economico riclassificato è fondamentale per disporre di tutta una serie di informazioni per capire meglio come sta andando la tua azienda sotto a tutti i punti di vista.
In questo articolo vediamo quali sono i vari tipi di riclassificazione del conto economico, come ottenerli, quali informazioni ci danno e come interpretarli.
COS’È IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
Nello specifico, l’intento principale verte sulla suddivisione di componenti positivi e negativi di reddito in rapporto alla relativa area gestionale: finanziaria, accessoria e operativa.
Occorre poi mettere in evidenza che le varie riclassificazioni effettuate dagli analisti ruotano tutte attorno a come si articolano i costi connessi all’area operativa.
Si tratta di un compito che richiede approfondite conoscenze tecniche ma, fortunatamente, esistono programmi che riclassificano automaticamente i bilanci d’esercizio storici e previsionali come, ad esempio, il software business plan di Bsness.com.
Oltre a creare il bilancio previsionale a 5 anni, lo riclassifica automaticamente nei 3 schemi (che vedremo più avanti) e calcola anche tutti i principali indici di bilancio, inclusi gli indici DSCR
GLI SCHEMI DI RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO
In riferimento alla tipologia di informazioni che desideri avere dal conto economico, la procedura di riclassificazione del bilancio può essere ultimata sulla base di tre schemi.
Riclassificazione a costo del venduto e ricavi
La riclassificazione al costo del venduto e ricavi si focalizza su alcuni parametri molto utili, fra cui l’utile lordo che una realtà imprenditoriale ottiene in base alle vendite che riesce a portare a termine.
Il costo del venduto rappresenta ciò che è costato produrre tutto quello che è stato venduto.
Riclassificazione a valore aggiunto
La riclassificazione a valore aggiunto ha come focus un aspetto decisivo a livello imprenditoriale, ossia la modalità con cui un’azienda è riuscita a generare ricchezza, partendo da uno specifico valore che ne determina il core business.
Riclassificazione a margine di contribuzione
La riclassificazione a margine di contribuzione verte sul raggruppamento dei costi e dei ricavi. In primo luogo, si differenziano i costi fissi da quelli variabili; in seconda battuta, invece, si passa al ruolo apportato dalla gestione di copertura dei costi fissi e alla creazione di reddito.
QUALI SONO I VANTAGGI DEL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO
Sono davvero numerosi i motivi per cui è il caso di puntare sul conto economico riclassificato.
In primo luogo, tenendo in considerazione la finalità di riferimento, sia questa di natura finanziaria, gestionale o funzionale, la riclassificazione del conto economico si dimostra estremamente utile nel semplificare la comprensione dei dati.
Questi ultimi, poi, vengono resi omogenei per permettere il confronto nel corso degli anni.
Altro beneficio evidente, derivante dalla riclassificazione del conto economico è la divisione degli elementi inerenti alla gestione caratteristica dell’attività imprenditoriale.
Questi, infatti, vanno distinti da quelli attinenti alle gestioni accessorie.
Infine, il conto economico riclassificato serve per ricostruire e per mettere in evidenza svariati parametri molto importanti nell’ambito gestionale: il valore aggiunto e il reddito operativo sono due classici esempi.
QUANDO RICLASSIFICARE IL CONTO ECONOMICO
Se intendi ottenere finanziamenti bancari, se desideri effettuare approfondite analisi per pianificare nuovi investimenti o ancora se sei intenzionato a ultimare il controllo di gestione, allora è il caso di procedere alla riclassificazione del conto economico.
Ma non è tutto, se lavori in ambito aziendale, il conto economico riclassificato ti consente di capire a fondo la vera differenza che intercorre fra margini e profitti, dato che il conto economico riclassificato pone l’accento sui risultati d’area.
Questi ultimi sono strettamente collegati a quanto avviene all’interno della gestione suddivisa in relazione alle aree operative di riferimento.
IL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
La riclassificazione del conto economico a valore aggiunto è di fondamentale importanza nell’ottica di quel processo che mira a suddividere le diverse aree della gestione tenendo conto della loro effettiva pertinenza.
I software per fare il business plan di Bsness.com,
- creano automaticamente il bilancio CEE a 5 anni partendo dagli elementi base del vostro progetto;
- riclassificano automaticamente il bilancio inclusi il conto economico e lo stato patrimoniale in tutti i principali schemi;
- creano una analisi di bilancio completa mediante oltre 30 indici.
Sono disponibili oltre 200 software specifici per fare da soli il business plan ognuno con un modello di business plan già fatto e precaricato.
QUANDO FARE LA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO?
Il valore aggiunto emerge dalla differenza fra il valore della produzione, ottenuta all’interno dell’esercizio, ed i costi collegati alle materie prime e ai servizi, in quanto fattori produttivi acquisiti dall’ambiente esterno e adottati ai fini del business.
Determinando il valore aggiunto, l’azienda ha la possibilità di venire a conoscenza di cosa è stata in grado di creare, grazie ai suoi processi produttivi, partendo dalle risorse acquistate dall’esterno.
Di prassi, lo schema maggiormente adottato è il conto economico riclassificato a valore aggiunto che ha come scopo prioritario quello di evidenziare i risultati intermedi, come ad esempio l’EBITDA e ancora l’EBIT.
La configurazione del CE riclassificato a valore aggiunto ha come obiettivo prioritario quello di dare risalto alla formazione dell’utile mediante diversi risultati intermedi che consentono di accertarsi di come le diverse gestioni ricoprano un ruolo attivo alla sua composizione.
Sotto questo punto di vista, è bene evidenziare che la suddetta configurazione differisce da quella indicata all’interno dell’articolo 2425 del Codice Civile, decisamente più pratica nel mettere a confronto l’apporto alla costituzione del reddito delle molteplici gestioni.
LA DEFINIZIONE DI VALORE AGGIUNTO
Per valore aggiunto si intende il primo risultato intermedio successivo al valore della produzione.
Occorre interpretarlo come la differenza che intercorre fra le vendite (comprensive dei lavori interni e degli aumenti delle scorte di prodotto) e i costi relativi alle materie prime e a quelli necessari per la produzione dei beni.
L’IMPORTANZA DI DETERMINARE IL VALORE AGGIUNTO
Il motivo per il quale è così importante fare la riclassificazione del contoo economico a valore aggiunto è semplicissimo.
In estrema sintesi, questo parametro permette di controllare il maggior valore dei beni in rapporto ai costi necessari per la loro produzione, tenendo però conto solo ed esclusivamente dei rapporti provenienti dall’ambiente esterno.
Tanto per fare un esempio concreto, nella definizione del valore aggiunto non vengono presi in esame i costi diretti relativi alla forza lavoro dell’azienda.
Il calcolo del margine operativo lordo – MOL
Il Margine Operativo Lordo (MOL) si ottiene dalla differenza che emerge dalla differenza tra il valore aggiunto e il costo del personale interno.
Ne consegue che, solo a questo punto, si tengono in considerazione i costi relativi al personale interno.
Più precisamente, per quanto riguarda la definizione del Margine Operativo Lordo (MOL), diventa imprescindibile valutare tutti i costi diretti, vale a dire non solo quelli attinenti alle materie prime e ai servizi, ma anche quelli inerenti al personale.
Su quest’ultimo aspetto, è bene precisare che parte della forza lavoro non è detto che serva nella fase di produzione, in quanto può venire tranquillamente arruolato per necessità di natura amministrativa.
Reddito Operativo (RO) o EBIT (Earnings Before Interest and Tax)
Il reddito operativo (RO) risulta dalla differenza fra il Margine Operativo Lordo (MOL) e i costi indiretti relativi alle svalutazioni e agli ammortamenti.
Questo risultato economico, in sostanza, è quello che precede il calcolo degli interessi e delle imposte.
Perché il Reddito Operativo (RO) è di cruciale importanza?
Il motivo è collegato al fatto che si tratta del reddito ripartito fra i vari soci, a cui spetta l’utile netto, lo Stato, a cui vanno le imposte, i finanziatori e le banche che infine incassano gli interessi.
Come si evince, i principali stakeholders, vale a dire le banche, i finanziatori, lo Stato e naturalmente i soci, sono le categorie strettamente interessate a questo indice, deputato alla misurazione del risultato utile per ciò che concerne il calcolo del ROI.
Il risultato antecedente al calcolo delle imposte:
Il reddito antecedente alle imposte viene ottenuto solamente quando vengono rimossi gli interessi passivi e, nell’eventualità, a seguito della sommatoria di quelli attivi, dopo il saldo della gestione atipica, a fronte di attività che differiscono dal core business aziendale, e della gestione straordinaria.
Calcolo dell’utile d’esercizio
Nel momento in cui vengono detratte anche le imposte, otteniamo l’utile netto.
Questo valore può essere ripartito tra i soci oppure lo si può accantonare nelle riserve per servirsene in toto o parzialmente come autofinanziamento.
COSA SI OTTIENE CON LA RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
Riepilogando, in riferimento all’area operativa, lo schema di conto economico riclassificato a valore aggiunto prevede ben tre margini intermedi:
- il valore aggiunto;
- il Margine Operativo Lordo (MOL), noto anche come EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization)
- il Reddito Operativo (RO), noto anche come Margine Operativo Netto (MON), altresì noto anche in qualità di EBIT (Earnings Before Interest and Taxes).
Allo stato attuale delle cose, la rielaborazione del conto economico a valore aggiunto si conferma come il modello di riclassificazione più adottato.
Un altro metodo molto utilizzato è la riclassificazione del conto economico a costo del venduto.
Può essere utilizzato in maniera semplice e intuitiva anche dai professionisti esterni ad una determinata realtà imprenditoriale, visto che non necessita di specifiche informazioni aggiuntive a quelle presenti nel bilancio di esercizio.
Inoltre, è opportuno mettere in evidenza che il conto economico a valore aggiunto, per come risulta articolato, permette di instaurare connessioni di una certa rilevanza con lo Stato Patrimoniale Riclassificato, in base al parametro della funzionalità.
CONTO ECONOMICO A COSTO DEL VENDUTO
Uno dei metodi usati per riclassificare il conto economico è la riclassificazione a costo del venduto.
Un metodo caratterizzato dal fatto che i costi vengono distinti per aree funzionali quali la progettazione, la produzione e l’area commerciale.
Il fine principale della riclassificazione del conto economico a costo del venduto è riconducibile al calcolo del margine ottenuto sottraendo al fatturato le spese direttamente collegate all’attività produttiva.
Questo è il motivo per cui tale metodo viene usato principalmente nelle imprese manifatturiere, cioè in quelle aziende che hanno dei costi di produzione piuttosto alti.
COS’È IL CONTO ECONOMICO RICLASSIFICATO A COSTO DEL VENDUTO?
Si tratta di una parte importante del processo di riclassificazione del bilancio, impiegato per le analisi delle aziende produttive che andremo a trattare negli aspetti principali nei paragrafi seguenti: fattori comuni, determinazione dei risultati, differenza gestionale e ipotesi di schema personalizzabile fino alle conclusioni.
Insieme all’analisi di bilancio per indici e alla riclassificazione dello stato patrimoniale, forma un sistema informativo fondamentale per il processo decisionale del management.
Ecco di seguito quello che c’è da sapere sull’argomento trattato.
A COSA SERVE IL CONTO ECONOMICO A COSTO DELL VENDUTO
Le aziende produttive, tra le molte esigenze, hanno anche il bisogno di controllare bene le spese sostenute nelle diverse aree di gestione.
Soprattutto l’area destinata a trasformare i prodotti è oggetto di grande interesse perché richiede un impegno di spese maggiore.
La definizione del costo del venduto trae origine dalla totalità di tali costi, un metodo che quindi deve allinearsi all’attività dell’azienda produttiva.
La riclassificazione del conto economico a costo del venduto deve essere fatta a partire dal bilancio contabile dell’impresa per poter ottenere soddisfacenti livelli di personalizzazione.
Il numero e la combinazione delle diverse aree vengono stabilite in base alle necessità degli imprenditori stessi.
Tuttavia ci sono fattori comuni a qualunque schema di conto economico riclassificato a costo del venduto:
- iniziale distinzione delle voci in spese caratteristiche ed extra caratteristiche;
- stima del costo del venduto alla realizzazione della distinta o della commessa;
- calcolo dei risultati lordi industriali;
- stima del reddito operativo.
Le spese caratteristiche non riconducibili all’attività produttiva sono quelle di funzionamento, costi che è possibile dividere in differenti aree: distribuzione, progettazione, commerciale, generale, etc.
Riassumendo, effettuata la distinzione per aree di gestione caratteristiche ed extra, si può finalmente passare a determinare i risultati seguenti:
- stima dei risultati lordi industriali: i risultati dei lordi industriali sono dati dalla somma algebrica dei costi industriali e dei fatturati;
- stima dei redditi operativi (lordi industriali – spese caratteristiche non legate alle attività produttive. I risultati dei redditi operativi sono comuni perché compaiono anche in altri schemi di riclassificazione);
- stima dei redditi di esercizio (redditi operativi – aree extra caratteristiche di gestione).
RICLASSIFICAZIONE A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO: AREA DEI COSTI INDUSTRIALI
L’area sulla quale concentrare le maggiori attenzioni è l’quella delle spese industriali.
In questo caso i principali costi da tenere in considerazione sono:
- le spese per l’acquisto delle materie prime;
- le spese sostenute per l’impego della manodopera nei processi produttivi;
- costi per le macchine utilizzate per l’attività produttiva e per l’energia elettrica;
- rimanenze.
La semplificazione del calcolo del costo del venduto per le aziende è possibile grazie a software come il Software business plan 2021.
Investire in software del genere vuol dire risparmiare tempo e poter contare su prodotti efficaci continuamente testati e aggiornati.
Si tratta di software professionali, innovativi e sicuri sviluppati appositamente per assistere le aziende nel loro operato che consentono di ottenere automaticamente tutte le informazioni necessarie ad operare le corrette scelte aziendali.
AREA DELLA GESTIONE CARATTERISTICA
È opportuno, per la tematica in oggetto, conoscere la differenza tra la gestione caratteristica ed extra caratteristica.
La prima è formata dai ricavi e dai costi relativi alle attività di produzione dell’impresa.
Rientrano in questa categoria i ricavi ottenuti dalle vendite e le spese sostenute per i canoni, per la manodopera, per gli acquisti, per i servizi, per l’amministrazione, per la campagna promozionale, etc.
A determinare l’entità del reddito operativo è proprio la somma algebrica dei ricavi e delle spese.
Invece i costi e i ricavi non riconducibili in maniera diretta alla principale attività dell’impresa fanno parte della gestione extra. In genere, una tipologia gestionale che è possibile dividere in tre aree:
- accessoria, di cui fanno parte i ricavi e le spese non legati all’operatività dell’impresa, gli introiti ricavati dalle locazioni attive di strutture aziendali e le tasse da versare per questi affitti sono solo degli esempi dei ricavi e dei costi di tale gestione;
- finanziaria, una tipologia di gestione dove trovare soprattutto costi e ricavi relativi alle relazioni con gli istituti bancari.
Ne fanno parte le spese sostenute per gli interessi bancari per eventuali finanziamenti e i ricavi ottenuti per gli interessi attivi;
L’IMPORTANZA DI UNO SCHEMA DI RICLASSIFICAZIONE PERSONALIZZABILE
Naturalmente non esiste un modello predefinito che vada bene per tutte le aziende perché ogni impresa può personalizzarlo a seconda delle proprie necessità.
Tuttavia i fattori che caratterizzano principalmente lo schema finale di una riclassificazione del genere sono il tipo di attività, le necessità informative e la dimensione dell’impresa.
Nel sistema di riclassificazione del conto economico a costo del venduto, oltre ai risultati obbligatori dei lordi industriali e dei redditi operativi, le aziende potrebbero decidere di calcolarne alcuni intermedi con il fine di acquisire dati aggiuntivi.
In fondo, la finalità principale della riclassificazione del conto economico a costo del venduto, è quella di favorire una maggiore trasparenza delle informazioni di bilancio, per cui è opportuno reperire tutti i dati utili alla causa e lasciar perdere le informazioni ritenute superflue.
I risultati intermedi sono indicati sotto i redditi operativi, studiando i seguenti gradi di marginalità:
- risultati successivi alle gestioni accessorie;
- risultato di competenza (successivi alle gestioni finanziarie);
- utile dopo le imposte (successivi alle gestioni straordinarie).
Stiamo quindi parlando di un metodo di riclassificazione usato soprattutto dalle imprese che svolgono lavori a progetto di qualunque tipologia.
In particolar modo, l’area destinata alle spese industriali (costo del venduto) è costantemente sotto esame per stimare in maniera quanto più precisa i costi delle commesse e per monitorare al meglio certe spese.
CONCLUSIONI
Come già detto in precedenza, per agevolare il compito delle aziende alle prese con la riclassificazione del conto economico a costo del venduto esistono sul mercato di riferimento specifici software professionali.
Ad esempio, i software business plan di Bsness.com riclassificano automaticamente il conto economico previsionale a 5 anni realizzato durante la fase di stesura dei business plan.
Bsness ha realizzato software business plan specifici per ogni attività con un esempio di business plan già fatto per un caso reale.
I programmi includono, oltre al budget economico e finanziario, anche il documento per la banca, e l’analisi di bilancio completa.
Vengono creati anche i conti economici e gli stati patrimoniali riclassificati col criterio finanziario e quello per pertinenza gestionale.
Software professionali, funzionali e all’avanguardia realizzati per facilitare molto il compito degli addetti ai lavori e i cui positivi risultati sono stati sperimentati sul campo.
Per le aziende di commercio e non di produzione è opportuno tenere conto invece di modelli di riclassificazione differenti, strutturati in modo più semplicistico come lo schema a valore aggiunto.
Un tipo di schema molto usato dagli istituti bancari con lo scopo di controllare lo stato di salute delle varie aziende.
In pratica con la riclassificazione a valore aggiunto una banca monitora la solidità di un’impresa.
Terminato di scrivere il 25/01/2023
STEFANO VENTURA – Linkedin
Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista. Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.
Commenti recenti