Aprire un’attività commerciale comporta un grande impegno da parte dell’imprenditore sia a livello finanziario che di tempo ed energia.

Dovrà infatti pianificare ogni dettaglio in modo da assicurare alla propria impresa che sia finanziariamente sostenibile, redditizia, rispettosa dell’ambiente e appagante.

L’obiettivo di questo articolo è quello di illustrare come si apre un’attività commerciale a partire dagli aspetti burocratici fino a quelli economici e finanziari e, perché no, di marketing.

COSA SERVE PER APRIRE UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE DI SUCCESSO

Per aprire un’attività commerciale servono fin da subito quattro elementi dei quali non potrai fare a meno:

  1. una buona idea commerciale che ti differenzi dalla concorrenza e soddisfi effettivamente i bisogni di un determinato target di mercato;
  2. una buona squadra o, se sarai da solo, disporre comunque di tutte le competenze e risorse necessarie;
  3. un piano di marketing ben fatto che ti permetta di raggiungere il livello di fatturato che ti sei prefissato per i prossimi tre o cinque esercizi;
  4. un business plan che ti consenta di pianificare ogni dettaglio della tua idea commerciale e di trovare soci ed investitori e di richiedere finanziamenti e agevolazioni.

Andiamo ad approfondire i vari aspetti da approfondire per l’apertura di un’attività commerciale che si tratti di un negozio al dettaglio o all’ingrosso oppure di un’attività di ristorazione o di servizi.

L’IMPORTANZA DELL’IDEA DI BUSINESS

Deve subito essere chiaro che l’idea di business è importante ma non è sufficiente da sola a determinare il successo di un’impresa commerciale.

Oltre ad una buona idea è fondamentale la pianificazione di ogni singolo aspetto dell’attività: organizzazione, personale, scelta dei prezzi, localizzazione, studio del mercato e dei canali di comunicazione, logistica e pianificazione finanziaria.

Per questo motivo, prima ancora di costituire la società o aprire la partita IVA, sarà necessario realizzare un business plan nel quale approfondire ogni aspetto e trasformarlo in numeri.

In questo modo sarà possibile calcolare il fabbisogno finanziario, il raggiungimento del punto di pareggio, la redditività del capitale investito e gli utili previsti per ogni esercizio.

Sembra qualcosa di terribilmente difficile ma oggi, grazie ai software specifici di bsness.com, chiunque è in grado di realizzare da solo il business plan per la propria idea commerciale.

IL BUSINESS PLAN PER APRIRE UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE SENZA ERRORI

Aprire un attività commerciale

Ora che hai definito la tua idea di business e ritieni che sia realizzabile e con buone possibilità di essere redditizia nel tempo, puoi metterti all’opera per realizzare un buon business plan.

Il business plan per la tua nuova attività commerciale dovrà essere il documento sul quale si baserà ogni tua azione e scelta d’impresa.

È necessario che sia convincente per le banche alle quali richiederai un finanziamento e per eventuali soci e investitori che vorranno partecipare alla realizzazione della tua idea commerciale.

IL CONTENUTO DEL BUSINESS PLAN PER UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE

Premetto che fare un business plan è un lavoro complesso per il quale sono richieste specifiche competenze ed abilità.

Fortunatamente da alcuni anni sono disponibili software business plan specifici per ogni singola attività che consentono a tutti di fare da solo il business plan per la propria impresa, nuova o già funzionante.

Ad ogni modo il business plan è composto da due parti fondamentali:

  1. il piano economico e finanziario a tre o cinque anni;
  2. il documento nel quale sono descritti tutti gli aspetti fondamentali dell’impresa e della sua realizzazione, gestione e sviluppo.

Nel documento di business plan verranno toccati ed approfonditi tutti gli aspetti fondamentali per il funzionamento dell’impresa, sviluppo e successo:

  • executive summary dell’attività commerciale e cioè una descrizione sintetica dell’idea di business;
  • analisi del mercato, la sua evoluzione, la concorrenza e l’individuazione del segmento di mercato al quale ci rivolgeremo;
  • descrizione approfondita dei servizi o dei prodotti che intendiamo commercializzare, quali bisogni intendono soddisfare e quando saranno pronti;
  • piano di marketing per riuscire a raggiungere gli obiettivi prefissati che dovrà coinvolgere la scelta dei prezzi di vendita, le tecniche di promozione, i canali di comunicazione e vendita;
  • il piano organizzativo con particolare attenzione alle risorse umane a disposizione, il tipo di impresa o società scelto, le conoscenze e tecnologie a disposizione, la scelta dei fornitori e le tecniche di produzione.

LA SCELTA DEL TIPO DI SOCIETÀ PER LE ATTIVITÀ DI COMMERCIO

La scelta del tipo di società dipende da differenti fattori quali:

l’economicità e il livello di complessità della costituzione e della sua gestione;

la responsabilità dei soci verso lo stato ed i creditori;

normative di settore.

L’IMPRESA INDIVIDUALE

La forma più semplice per il singolo imprenditore è la ditta individuale che può essere gestita in regime forfettario o ordinario e in contabilità semplificata o ordinaria.

A seconda delle scelte cambieranno le imposte da pagare ed i costi di gestione della contabilità e degli adempimenti fiscali.

L’imprenditore risponde dei debiti dell’impresa con tutto il suo capitale e quindi non c’è alcuna limitazione di responsabilità.

LA SNC E LA SAS (società in accomandita semplice)

Questi due tipi di società rientrano nelle società di persone anche se la s.a.s. è in realtà una società mista.

Per la Snc è richiesta la costituzione con atto notarile e la responsabilità dei soci è illimitata.

Normalmente tutti i soci sono operativi e partecipano all’amministrazione della società.

La contabilità può essere tenuta in forma semplificata oppure ordinaria ma la tassazione, in entrambi i casi, è comunque in capo ai soci eccetto che per l’IRAP che dovrà essere liquidata direttamente dalla società.

LA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA E LA S.p.A.

Sono entrambe società di capitali ma la prima, la S.r.l, è molto più semplice della S.p.A. che è normalmente utilizzata dalle grandi imprese con una struttura più complessa.

Entrambe le forme societarie prevedono la limitazione della responsabilità dei soci al capitale sottoscritto (anche se non versato) a meno che non si impegnino con garanzie personali come spesso avviene in caso di erogazione di finanziamenti bancari.

Per entrambe è richiesta la costituzione con atto notarile e la contabilità ordinaria oltre a tutta una serie di adempimenti che non approfondiremo in questa sede.

GLI ALTRI TIPI DI SOCIETÀ PER LA GESTIONE DI UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE

Oltre alle tipologie di società che abbiamo descritto e che sono quelle più comuni, abbiamo anche le società cooperative, le S.a.p.a. (società in accomandita per azioni) e le associazioni.

Le società cooperative hanno la particolarità di avere il capitale sociale variabile per consentire ai soci di poter entrare e uscire con maggior facilità.

Come anche le associazioni (sportive, culturali ecc) non sono a fini di lucro e esistono differenti tipologie.

Anche la società in accomandita per azioni è una società mista ed è utilizzata molto raramente.

ITER PER APRIRE UN’ATTIVITÀ COMMERCIALE

Vediamo cosa serve, a livello burocratico, per aprire un’attività commerciale al dettaglio o all’ingrosso, mano a mano che aumenta la complessità della forma d’impressa utilizzata.

A seconda della forma giuridica scelta per aprire l’azienda ci sono dei requisiti e delle procedure diverse.

Gli aspetti comuni a tutte le tipologie sono l’apertura della P. IVA, l’iscrizione al registro imprese, l’iscrizione all’INAIL e INPS di soci e dipendenti e la comunicazione di inizio attività al comune quando richiesta.

Per le attività commerciali al dettaglio e all’ingrosso sarà sempre richiesta la comunicazione al comune e, in caso di commercio o somministrazione di alimenti, sarà necessaria anche l’autorizzazione sanitaria per i locali utilizzati.

Anche per altri settori possono essere richieste speciali autorizzazioni, consigliamo quindi di verificarlo sempre con attenzione direttamente sul sito della camera di commercio della propria provincia.

Se si sceglie di gestire la propria impresa attraverso una società di persone o di capitali, sarà necessario procedere alla sua costituzione con atto notarile e alla vidimazione dei registri contabili.

LE SPESE PER APRIRE UN’IMPRESA O UNA SOCIETÀ COMMERCIALE

Spese per aprire attività commerciale

Per quanto riguarda l’aspetto burocratico i costi sono direttamente proporzionali alla complessità della forma scelta.

Se la ditta individuale è praticamente gratis, la S.r.l. può invece costare circa 3.000 € per la costituzione e 5/6.000 € per la gestione annuale.

Una ditta individuale in regime forfetario può invece costare anche meno di 1.000 euro all’anno.

Per il resto i costi dipenderanno dal tipo di attività che si intende svolgere e come si intende svolgerla.

Anche gli investimenti iniziali possono consistere in beni nuovi, usati, a noleggio o in leasing.

IL BUSINESS PLAN PER CALCOLARE I COSTI DI UN NEGOZIO O DI UN INGROSSO

Per avere un’idea dei costi ai quali si andrà incontro è necessario realizzare un buon business plan che avrà anche molto altre funzioni oltre a quella della pianificazione dell’impresa stessa.

Il business plan servirà infatti per la richiesta di finanziamenti bancari, per chiedere ed ottenere agevolazioni a fondo perduto come quelle dei bandi Invitalia, per cercare nuovi soci o nuovi investitori.

Oggi non è necessario rivolgersi ad un consulente perché ci sono ottimi strumenti che permettono a chiunque di fare da solo il proprio business plan, anche specifici per tutte le principali attività.

I software di Bsness.com, ad esempio, includono anche un esempio di business plan completo già fatto sul quale poter direttamente lavorare.

In questo modo si parte con il business plan già pronto da consegnare alla banca o ai soci ma sarà possibile apportare le modifiche necessarie ad adeguarlo al proprio progetto.

Ad ogni variazione il software aggiorna automaticamente l’intero lavoro senza dover perdere tempo per rivedere tutti i calcoli e tutto il business plan ogni volta.

IL PIANO DI MARKETING E GLI OBIETTIVI COMMERCIALI

Non è necessario rivolgersi ad un’agenzia di marketing, soprattutto se sei un piccolo imprenditore ed hai risorse finanziarie limitate.

La cosa importante è che tu conosca tutti i punti sui quali dover ragionare e cioè:

  • chi saranno i tuoi clienti e come intendi soddisfare i loro bisogni attraverso i tuoi prodotti e servizi;
  • perché pensi di farlo in modo diverso, più economico o migliore rispetto alla tua concorrenza;
  • la scelta del prezzo, della localizzazione e del tipo di comunicazione per raggiungere i tuoi clienti in modo economico e cioè non tanto spendendo poco ma più che altro garantendoti comunque un margine soddisfacente rispetto al valore apportato da ogni cliente acquisito.

 Non è necessario che tu sia un esperto di marketing ma sarà fondamentale studiare il mercato, le sue caratteristiche e la sua dimensione, la concorrenza e tutti gli altri aspetti che compongono un buon piano di marketing.

Per concludere, ricorda che tantissimi imprenditori non fanno nulla di tutto quello che abbiamo scritto in questo articolo e che, se ti impegnerai a dare la giusta importanza a tutto quello di cui ti abbiamo parlato, avrai già un grossissimo vantaggio competitivo.

Articolo aggiornato e rivisto l’11 ottobre 2022

dott stefano ventura bsness

STEFANO VENTURALinkedin

Stefano Ventura è il fondatore di Bsness.com, software house operante in italia e Spagna. Si è laureato in economia e commercio presso l’Università di Bologna dove ha anche conseguito il titolo di Dottore Commercialista. Ha esercitato con successo la professione di Dottore Commercialista come esperto in budget e business plan per poi dedicarsi a tempo pieno alla crescita di Bsness.com.